In questo momento di grave emergenza sanitaria per la nostra Calabria, da laici impegnati in Azione Cattolica, al servizio della Chiesa italiana e di quella diocesana in particolare, condividiamo la preoccupazione dei Vescovi calabresi e del nostro vescovo, S.E. Mons. Francesco Oliva.
Con gratitudine accogliamo e facciamo nostro il loro appello, consapevoli dell’importanza di non continuare a tacere di fronte alla grave situazione in cui versa la Sanità della nostra regione, all’inadeguatezza e incapacità dei soggetti preposti “a fronteggiare l’avanzare dell’emergenza pandemica”.
Oggi più che mai ci riscopriamo fragili e ci sentiamo duramente colpiti dai provvedimenti governativi applicati alle Zone Rosse, che penalizzano ancor di più la nostra terra.
Riconosciamo di essere anche noi colpevoli di silenzi assordanti di fronte ad anni di inefficienza amministrativa e dirigenziale. Il cristiano, ed ancor di più il cristiano impegnato, da cittadino attivo, deve coniugare nella Città dell’uomo i valori che derivano dalla sua formazione umana e cristiana, vivendo appieno le sue responsabilità personali e sociali, senza cedere al compromesso.
Rivendichiamo il diritto alla salute, quale diritto inalienabile della persona.
Chiediamo chiarezza sulle responsabilità dei singoli, chiamati a rendere ragione del proprio operato nella Sanità, celerità nel rendere più sicuro ed efficiente l’ospedale di Locri, attraverso l’attivazione delle procedure necessarie ad affrontare l’emergenza. Qualsiasi ritardo produrrebbe tristi conseguenze per tutto il territorio.
Auspichiamo, a tutti i livelli, senso di responsabilità e competenza per una sanità adeguata alle necessità ed alle urgenze della collettività anche nella nostra Locride.
La Presidenza diocesana
Con gratitudine accogliamo e facciamo nostro il loro appello, consapevoli dell’importanza di non continuare a tacere di fronte alla grave situazione in cui versa la Sanità della nostra regione, all’inadeguatezza e incapacità dei soggetti preposti “a fronteggiare l’avanzare dell’emergenza pandemica”.
Oggi più che mai ci riscopriamo fragili e ci sentiamo duramente colpiti dai provvedimenti governativi applicati alle Zone Rosse, che penalizzano ancor di più la nostra terra.
Riconosciamo di essere anche noi colpevoli di silenzi assordanti di fronte ad anni di inefficienza amministrativa e dirigenziale. Il cristiano, ed ancor di più il cristiano impegnato, da cittadino attivo, deve coniugare nella Città dell’uomo i valori che derivano dalla sua formazione umana e cristiana, vivendo appieno le sue responsabilità personali e sociali, senza cedere al compromesso.
Rivendichiamo il diritto alla salute, quale diritto inalienabile della persona.
Chiediamo chiarezza sulle responsabilità dei singoli, chiamati a rendere ragione del proprio operato nella Sanità, celerità nel rendere più sicuro ed efficiente l’ospedale di Locri, attraverso l’attivazione delle procedure necessarie ad affrontare l’emergenza. Qualsiasi ritardo produrrebbe tristi conseguenze per tutto il territorio.
Auspichiamo, a tutti i livelli, senso di responsabilità e competenza per una sanità adeguata alle necessità ed alle urgenze della collettività anche nella nostra Locride.
La Presidenza diocesana