Come riporta Gianluca Albanese su gazzetta del sud oggi in edicola, inizia a fare discutere il progetto presentato dalla società Ski 23 Srl con sede a Milano, teso alla realizzazione del parco eolico “Agnana” con le relative opere di connessione alla rete elettrica nazionale, in un’area individuata a nord est del centro collinare di Agnana Calabra, famoso per le sue miniere di lignite e antracite, particolarmente importanti nell’economia dell’allora regno delle Due Sicilie.

L’elaborato prevede la realizzazione di cinque aerogeneratori (le cosiddette “pale” alte duecento metri ciascuna, e con rotori da 158 metri) e relative piazzole, una sottostazione elettrica di connessione e consegna e una linea di connessione tra gli aerogeneratori e la sottostazione elettrica. Ogni aerogeneratore, posizionato, nel progetto, in luoghi tali da intercettare il più possibile l’energia del vento, svilupperebbe una potenza nominale di sei Mega Watt, generando, dunque, una potenza complessiva del parco eolico di 30 MW.
Un’opera faraonica, dunque e che, ove realizzata darebbe vita a una massiccia opera di movimento terra in un territorio a forte vocazione agricola e meta di escursionisti appassionati di trekking che scalano il monte Mutolo o la Ginarra, montagna nei pressi della contrada sidernese di Salvi, sui cui sorge un’antica necropoli.
Quanto basta a sventrare buona parte di terreno per realizzare le opere principali e le vie di collegamento per i mezzi di cantiere «che – è scritto nel progetto – rimarranno definitive a conclusione dei lavori per le attività di manutenzione e gestione dell’impianto».

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