Aristide Bava
Valorizzazione dei borghi antichi, promozione del turismo archeologico, assicurazione sulla possibilità di offrire la dovuta assistenza sanitaria agli ospiti, mare e montagna: sono tutti fattori sui quali si stanno concentrando gli sforzi degli imprenditori turistici della Locride che hanno nel Consorzio Ionica Holidays il loro punto di riferimento e che, da molti anni, si stanno impegnando per la conquista di nuovi spazi nel settore turistico nazionale e internazionale. C’è, però, un fattore che pesa negativamente sulla possibilità di avere, sul territorio, il “grande turismo” e, anche per questo, probabilmente il settore nella Locride, va avanti a piccoli passi. Questo fattore si identifica con la non trascurabile carenza di posti letto. Intendiamo i grandi numeri, quelli necessari per attrarre i grossi flussi che non coincidono, oggi, con le poche centinaia di posti alberghieri oggi esistenti. Questa mancanza di posti letto è un grosso ostacolo per garantire consistenti flussi turistici.
E’ innegabile che il buon lavoro fatto dagli operatori nelle varie “borse del turismo” che si organizzano annualmente non solo a Milano ma, ormai, anche in altri grossi centri italiani dove la Locride è sempre presente , ha stimolato, e stimola, molti forestieri a passare le vacanze in questo territorio. Ma è altrettanto innegabile che l’interesse dei tour operator italiani e stranieri nei confronti della Locride spesso cozza con la carenza di posti letto. Se, infatti, l’attenzione che gli operatori turistici hanno stimolato nel proporre le loro promozioni con proposte particolarmente interessanti, soprattutto grazie alle potenzialità decisamente diversificate, purtroppo la carenza di posti letto non consente di ospitare i grandi numeri , cosa che spesso è alla base delle richieste dei grossi tour operator. I punti di forza principali del territorio della Locride, oltre a un mare che negli ultimi tempi in molte zone è tornato ad essere limpido, sono anche costituiti dall’offerta integrata tra mare e montagna, dalla possibilità di scoprire i borghi antichi che, unitamente all’enogastronomia, sono certamente una forza trainante del nuovo turismo nazionale ed internazionale e, poi la possibilità di offrire cultura, arte, storia, folklore.
Tutte cose che sono parte integrante del territorio della Locride che negli ultimi anni ha anche acquisito, nel delicato settore del turismo , capacità professionali di notevole livello.
Queste cose, unitamente all’innata accoglienza del territorio, consentirebbero di soddisfare le odierne esigenze del grande turismo. Purtroppo – è doveroso ammetterlo – queste potenzialità cozzano con la carenza di posti letto. Un neo che penalizza la possibilità di fare “esplodere” il turismo locrideo. E non è un caso se il presidente del Consorzio Ionica Holidays, Maurizio Baggetta , che per molti anni è stato anche apprezzato componente del direttivo nazionale dei direttori d’albergo, ha evidenziato questa carenza che in occasioni di importanti fiere del turismo ha costretto i nostri operatori turistici ad alzare le braccia a fronte delle richieste dei tour operator che chiedevano ospitalità per grandi numeri. Il territorio, dunque, per forza di cose , è costretto a rimanere appannaggio di un turismo limitato che non consente l’exploit che da anni La Locride vorrebbe conseguire. E, purtroppo bisogna fare i conti con la realtà. Senza un adeguato numero di posti letto non possono arrivare i grandi numeri, ma senza i grandi numeri non possono nascere nuovi alberghi . Soprattutto in un momento in cui gli investimenti sono veramente limitati. E , purtroppo, questo territorio ancora è costretto a vivere di un turismo stagionale troppo breve. La molla giusta per far scattare economia ed occupazione sarebbe quella di allungare la stagione degli arrivi e delle partenze. Ed è in questa direzione che si dovrebbero concentrare maggiormente le attenzioni dei nostri organismi istituzionali con una attenta programmazione – supportata dalla Regione e dal Governo – che in tempi relativamente brevi aiuti a sanare questo problema e consentire il rilancio economico e sociale del territorio e lo sfruttamento concreto delle sua notevoli potenzialità.