È un lunedì dal sapore estivo quello che sta vivendo il Centro-Sud Italia, dove un’ondata di caldo anomalo sta facendo registrare temperature tipiche della tarda primavera. A Reggio Calabria e Comiso si sono toccati i +25°C+24°C a Messina, Foggia, Agrigento e Cassino, +23°C ad Avellino e Caserta, mentre a Roma, Napoli e Firenze i termometri si sono fermati a +21°C. Il caldo fuori stagione è causato da un intenso flusso di aria calda proveniente dal Nord Africa, alimentato dallo scirocco che da giorni soffia sull’Italia meridionale. Ma insieme alle alte temperature, è arrivata anche la sabbia del Sahara, trasportata dai venti dal cuore del deserto algerino fino alle nostre regioni. Secondo le mappe del modello Skiron, in alcune aree della Calabria e della Sicilia ionica, la concentrazione di sabbia al suolo è persino superiore a quella presente nel deserto stesso.

In città come Siracusa, Taranto, Reggio CalabriaMessina, Catanzaro e Crotone, le strade, le auto e persino le persone sono ricoperte da una patina rossastra. Un fenomeno spettacolare, ma che comporta anche serie conseguenze per la salute pubblica.

Sabbia del Sahara: i rischi per la salute

L’esposizione alla sabbia desertica può avere effetti significativi sull’organismo umano, sia a breve che a lungo termine. Le polveri sottili contenute nella sabbia possono trasportare sostanze nocive, agenti patogeni e allergeni, con potenziali ripercussioni su diversi apparati del corpo.

Problemi respiratori

Le vie aeree sono le prime a risentire dell’inalazione delle particelle fini: tosse, starnuti e congestione nasale sono sintomi frequenti. In soggetti predisposti, la sabbia può aggravare asma e allergie. Nei casi più gravi, può contribuire allo sviluppo di bronchite cronica o silicosi, una patologia polmonare causata dall’accumulo di silice.

Disturbi oculari

Gli occhi, esposti direttamente, sono facilmente irritabili: congiuntiviti, lacrimazione abbondante e fotofobia sono comuni. Le particelle possono graffiare la cornea e causare infezioni. Nei luoghi più aridi, si registra secchezza oculare cronica.

Effetti sulla pelle

Anche la pelle può subire danni: irritazioni, dermatiti e abrasioni possono comparire con il contatto diretto. La sabbia disidrata la pelle, rendendola secca e screpolata.

Rischio di infezioni

Sotto la sabbia si possono annidare microrganismi patogeni: funghi, batteri e virus possono essere trasportati dalle particelle, favorendo infezioni respiratorie e cutanee.

Impatto sul cuore e sul cervello

Le polveri sottili (PM2.5 e PM10) possono penetrare nel sangue e: aumentare il rischio di infarti e ictus. Provocare alterazioni del ritmo cardiaco. Secondo studi recenti, la loro esposizione prolungata può portare a declino cognitivo, stress ossidativo e neuroinfiammazione, con effetti sul sistema nervoso centrale.

Come proteggersi

Per limitare l’impatto della sabbia sahariana sulla salute, gli esperti consigliano: l’uso di mascherine filtranti in caso di alte concentrazioni di polveri. Occhiali protettivi e abbigliamento coprente per proteggere occhi e pelle. Idratazione frequente con colliri e creme specifiche. Evitare, se possibile, l’esposizione prolungata all’aperto nei giorni critici. La combinazione tra sabbia, caldo e vento rende questi giorni particolarmente critici per chi soffre di allergie, problemi respiratori o cardiovascolari. La consapevolezza del fenomeno e la prevenzione restano le armi migliori per affrontare gli effetti del “respiro del deserto”.

fonte e foto: strettoweb.com