Aristide Bava
SIDERNO – I centri storici con le loro viuzze, i portoni, le finestrelle chiuse, sono il segno della nostra storia e la Locride, territorio ricco di borghi antichi, rivendica la necessità di poter contare su progetti che contemplino la loro rigenerazione culturale e sociale. Tra i tanti cittadini della Locride che impegnano parecchio del loro tempo in questo senso c’è Antonio Crinò per molti anni il principale “anfitrione” della Villa Romana di contrada Palazzi di Casignana. Sono migliaia i visitatori dei meravigliosi mosaici che hanno trovato in lui la “guida” ideale. Ma Antonio Crinò , al di là della grande passione che lo lega al sito archeologico, è anche uno dei più attenti conoscitori dei borghi antichi della Locride.
«A soli 20 minuti da Siderno – dice – in prossimità della provinciale , a cinque minuti da Agnana e a tre da Canolo Vecchio c’è un grande spettacolo della natura. Perché è così difficile immaginare un percorso di valorizzazione e un progetto integrato che comprenda Siderno Superiore, Agnana e Canolo? A livello paesaggistico – dice – ci sarebbe tantissimo da vedere, tra montagna, natura, terme e vecchie miniere».
Tra l’altro adesso si parla di Pnrr sarebbe proprio il momento giusto per pensare a progettuali capaci di valorizzare le ricchezze del nostro territorio. Da qui la proposta singolare che Antonio Crinò ha inteso lanciare: stimoliamo la gente a conoscere di più i borghi antichi e invitiamo ognuno ad “adottare” qualche rudere (e ce ne sono tanti) e teniamolo pulito dalle erbacce e da quant’altro, senza cambiare nulla. Solo per metterlo, intanto, in evidenza. «Facciamo la stessa cosa anche per gli spazi abbandonati, recuperandoli così alla collettività. Una prima operazione – afferma Crinò – che sarà a costo zero, magari chiedendo anche la collaborazione dei Comuni, delle associazioni, delle Pro Loco e dei ragazzi impegnati in progetti di pubblica utilità,. Questo primo step – dice Crinò – servirà a far conoscere meglio cose e luoghi perduti. A questa prima parte, per certi versi “nostalgica” potrà poi far seguito una seconda più pratica: censire il patrimonio edilizio, con l’utilizzo delle nuove tecnologie (droni e quant’ altro) e attivarsi per un suo utilizzo a fini abitativi, inserendo il tutto nei programmi di finanziamento previsti».
Per l’ingegnare di Casignana, da tempo trapiantato a Siderno, «solo così potrà partire un progetto di crescita, che non contribuirà in modo determinante all’innalzamento del Pil nelle nostre aree, ma “libererà” un’economia circolare molto interessante, con l’auspicabile nascita di iniziative imprenditoriali e un miglioramento socio-economico delle nostre aree interne, botteghe artigianali, e trattorie e ristoranti compresi. In qualche paese – aggiunge Crinò – questo si sta già facendo ma in tanti altri si potrebbe creare “rete” capace di interessare anche il grande turismo Ovviamente per fare questo – conclude Crinò – servono sindaci illuminati, uffici tecnici efficienti e la collaborazione dei residenti. Per essere pratici se un proprietario di un rudere o di una casetta si accontenta di lasciarla in rovina è evidente che non aiuta l’operazione».