Aristide Bava

SIDERNO – La cultura come veicolo di rilancio economico e sociale della città e del territorio. E’ indubbio che la cultura possa essere forza trainante anche del settore turistico. E’ questo rimane certamente un obiettivo prioritario dell’ ipotesi progettuale presentata a supporto di Locride Capitale Italiana della cultura 2025. Ogni iniziativa, nella Locride, comincia ad avere come necessità principale la voglia di mettere in evidenza le tantissime eccellenze culturali del territorio molte delle quali sono poco conosciute. L’ occasione di Locride Capitale della cultura 2025 consente di favorire la indicazione, man mano che vengono organizzate manifestazioni e iniziative dei generi più disparati, di un vero e proprio elenco delle eccellenze ( di varia natura) della Locride. Sono, a questo punto, le associazioni, gli operatori turistici e gli operatori culturali culturali del territorio ad essere chiamati a promuovere il tutto utilizzando al meglio tutti i veicoli promozionali possibili. Nella sostanza far conoscere una Locride diversa da quella che, purtroppo, rimane ancora etichettata come uno stereotipo negativo.

Questo anche sotto la spinta di “Locride tutta un’altra storia” slogan decisamente significativo legato alla importante candidatura , evitando di soffermarsi sempre sugli stessi pochi punti forti conosciuti anche a livello internazionale ma puntando su aspetti piu’ generalizzati per evidenziare l’enorme patrimonio esistente sull’intero comprensorio. Un patrimonio immenso in gran parte poco conosciuto dal grande pubblico e spesso dalla stessa stragrande maggioranza dei cittadini del territorio interessato. Una considerazione che non viene fatta a caso e che è indirizzata a confermare l’interesse che hanno i turisti che arrivano nella Locride,i quali inizialmente affrontano con qualche ingiustificato timore le loro visite ma che una volta conosciuto il territorio, l’ospitalità dei suoi abitanti, e soprattutto il grande patrimonio culturale sono i primi a rimanere sorpresi dell’enorme potenziale esistente.

Al tutto,peraltro, si deve accompagnare la variegata ricchezza enogastronomica di qualità che gli stessi riscontrano, soprattutto nei borghi interni dove possono “gustare” l’ottima gastronomia tradizionale. Ecco l’importanza che si portano appresso i riflettori accesi sulla “sfida” di locride Capitale della cultura che è stata capace di far riscoprire ai cittadini una voglia di speranza che sino a pochi mesi addietro certamente non c’era. Adesso delle potenzialità del territorio si comincia a parlare in ogni incontro culturale e in ogni convegno. E si ricorda, soprattutto, questo grande impegno della Locride e la necessità che cittadini, associazioni e Istituzioni locali facciano fronte unico per supportare questa sfida.

Ecco, dunque,la necessità di farsi carico anche di iniziative tendenti a presentare per tempo e in maniera diversificata il ricco potenziale che esiste sul territorio puntando, soprattutto, sugli aspetti culturali, a partire dalla presenza dei beni archeologici, musei compresi, per andare alla scoperta delle enorme ricchezze che si trovano nei borghi antichi, sulle nostre coste, sulle nostre montagne in modo da evidenziare gli aspetti positivi del territorio. L’idea è abbastanza semplice e sta nascendo da sola. Sarà una spinta per dare più forza al territorio.

nella foto Un aspetto interno del Naniglio di Gioiosa Ionica uno dei “tesori” poco conosciuti della Locride