Sanità e ospedale di Locri sono stati i temi affrontati nella conferenza stampa convocata, ieri pomeriggio, dal presidente del “Tribunale dei diritti del malato e del cittadino” Pino Mammoliti e dai componenti dei gruppi consiliari di minoranza, Eliseo Sorbara (“Storia e progresso per Locri”) e Raffaele Sainato (“Consenso civico”), a pochi giorni dalla “Giornata della solidarietà e della proposta”, l’iniziativa organizzata con l’intento di ottenere il miglioramento dell’offerta sanitaria dell’ospedale di contrada Verga, sottoscrivendo al contempo un documento da inviare alla dirigenza aziendale ospedaliera ed al commissario straordinario della sanità calabrese.
«Questa conferenza stampa – ha esordito Pino Mammoliti – è stata indetta per diffondere lo spirito dell’iniziativa del prossimo 21 agosto. Se non vi è possibilità di comunicazione tra utenti e dipendenti, o comunque tra personale infermieristico ed i pazienti ricoverati, siamo costretti a dichiarare una resa anticipata. Un centralino che dovrebbe servire 140mila persone dimostra quale sia l’indifferenza cronica e morbosa, in questo caso rappresentata dal direttore generale dell’Asp Lucia Di Furia, dal commissario della sanità Occhiuto e da quanti continuano a fare i servitori sciolti del sistema. Stiamo passando da un livello di indignazione ad uno di maledizione nei confronti dei rappresentanti istituzionali del nostro presidio ospedaliero, perché la gente è esasperata, più di cento accessi al Pronto soccorso non sono garantiti per mettere in sicurezza chi sta male. C’è una sorta di una rassegnazione diffusa e ciò non interessa al commissario Occhiuto, così come non interessa la mancata presenza del medico a bordo delle ambulanze, nonostante la disponibilità offerta dai medici cubani. Con questa iniziativa stiamo tentando di divulgare il sentimento di “contro verità” rispetto a quella che viene propagandata dalla Di Furia e dal commissario Occhiuto».
Come riporta Francesca Cusumano su gazzettadelsud.it, a sostenere il presidente del Tribunale dei diritti del malato e del cittadino, anche Eliseo Sorbara che ha tracciato un excursus sul vigente atto aziendale, quello redatto dal commissario straordinario Brancati il 3 marzo 2017, nel quale venivano autorizzati 246 posti letto «ma di questi 246 posti letto – ha sottolineato – ne vengono occupati solo 80, 90 e ciò perché manca il personale in quasi tutti i reparti. Un esempio emblematico è la Cardiologia, per cui è necessario che vengano espletati i concorsi, perché non manca solo il personale medico ma anche quello infermieristico, tecnici di laboratorio e fisioterapisti. Nell’ospedale di Locri gli incarichi vengono affidati a 4 direttori, quando anche gli altri ne hanno diritto, come previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro. Bisogna cambiare rotta e investire in più risorse umane».