R. e P.

Importanti novità per il progetto di riqualificazione e trasformazione in uno spazio sociale e culturale della villa confiscata ad un componente della “cosca Cordì” di Locri posta davanti al liceo scientifico Zaleuco. La Giunta regionale, infatti, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, nell’ambito della delibera per la valorizzazione dei beni confiscati in Calabria, ha destinato 1 milione di euro per l’intervento sull’immobile posto in via Francesco Panzera, che, da alcuni anni, fa parte del patrimonio indisponibile del Comune di Locri.

La destinazione dell’immobile confiscato a centro studi e biblioteca del Liceo Zaleuco, facente parte del Polo liceale, nonché l’idea di intitolarlo alla memoria del professore Francesco Panzera, ucciso a Locri il 10 dicembre 1982, per aver contrastato la diffusione della droga intorno e dentro la scuola, era stata manifestata, quando era sindaco di Locri, dall’attuale assessore regionale al lavoro, formazione professionale e turismo, Giovanni Calabrese, nel corso della cerimonia per il 40 anniversario dell’omicidio del docente e vice preside del liceo scientifico. Durante la commemorazione che si è tenuta il 15 dicembre 2022 nell’aula magna dello Zaleuco, dal titolo “Locri ricorda il professor Panzera”, l’amministrazione comunale ha presentato il progetto “Polo culturale Locri”, da realizzare sullo stabile confiscato alla ‘ndrangheta, destinandolo alle attività degli studenti. L’assessore regionale, presente all’approvazione della delibera di giunta che ha previsto fondi per tanti altri beni confiscati, presenti in tutta la Calabria, ha ribadito l’importanza di ricollocare il bene confiscato e riutilizzarlo per la crescita sociale del territorio, in particolare, creando un polo culturale destinato ai giovani, facendo diventare azioni concrete quelle che, all’inizio, potevano sembrare delle utopie.

L’amministrazione regionale, per come evidenziato nel testo della delibera approvata all’unanimità, si è posta: «L’obiettivo di favorire il riutilizzo dei beni confiscati e la loro restituzione alla collettività per finalità sociali ed istituzionali e ha definito la “Strategia regionale per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso le politiche di coesione”, volta ad individuare il percorso attraverso il quale le azioni di recupero acquistino sistematicità e diventino strutturate sul territorio, garantendo nel contempo la gestione del bene». In questo contesto rientra il programma regionale “Calabria Fesr Fse+ 2021-2027” nell’obiettivo strategico denominato «UN’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali», che prevede, tra l’altro, il riuso dei beni confiscati destinato a fini sociali, e lo sviluppo di una offerta innovativa di servizi di welfare per la comunità.

Tra i principali criteri di investimento previsti dalla giunta Occhiuto: «Vi è quello di contrastare i fenomeni di dismissione e degrado di complessi urbani di valenza dimensionale significativa e simbolica. L’intervento su questa tipologia di beni pubblici consente anche il recupero dei cd. “vuoti urbani” e la creazione di infrastrutture sociali quale importante volano di sviluppo locale».