Si tratta di un progetto importante per il territorio, che va adeguatamente sostenuto e portato avanti per una seria promozione integrata dei nostri beni culturali. Un intervento funzionale al migliore sfruttamento delle nostre risorse culturali, capace di aiutare le dinamiche socio – economiche del nostro comprensorio. 64 comuni ricadenti su tre province (Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia) dallo Jonio al Tirreno dal parco al Parco Regionale delle Serre, tutti insieme per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale, un grande risultato di aggregazione quello raggiunto dal progetto Hubcultura che ha concorso al bando del Ministero dei Beni Culturali, sulla valorizzazione e messa in rete dei beni culturali.Mettere insieme Scilla, i Comuni della Vallata del Gallico (da Villa S.G. a Santo Stefano in Aspromonte), i 42 Comuni della Locride, il distretto delle Serre e quelli dell’Unione del basso Jonio Catanzarese (da Guardavalle a Davoli) è frutto di una visione strategica del territorio, in termini di complementarietà, e dalla lettura per evidenze, emergenze e identità, qual è il capitale storico-culturale incentrato su torri, borghi e castelli. Risultato che evidenzia in maniera assoluta la capacità di coesione, condivisione, visione e convergenza verso l’azione integrata di sistema, riuscendo a superare il limite oggettivo, legato ad una realtà territoriale frastagliata e polverizzata di Comuni piccoli per presenza demografica. Questo il primo grande risultato del bando del Ministero dei Beni Culturali, sulla valorizzazione e messa in rete dei beni culturali.Un progetto questo arricchito dal partenariato che vede inoltre la partecipazione del Segretariato Regionale dei Beni Culturali, del CNR, delle Diocesi (in qualità di titolari dei beni ecclesiastici), delle Università, degli Istituti Scolastici, di Associazioni di categoria, di Associazioni Ambientali, Culturali e Turistiche. Il territorio interessato dal progetto Hubcultura ha una dotazione di risorse culturali, ambientali e storiche e di attrattori culturali, che sono elementi di competitività territoriale su scala non solo nazionale ma, anche e soprattutto, internazionale. Infatti, l’area mantiene in maniera evidente i caratteri di integrità, tra l’inestimabile contesto paesaggistico del Parco Nazionale dell’Aspromonte e di quello Regionale delle Serre, le spiagge del versante ionico e le scogliere di quello tirrenico, i borghi, che si affacciano sulle fiumare, le torri e i castelli, permanenze storiche e sentinelle delle radici identitarie. Hubcultura prevede l’attivazione di un HUB luogo fisico e virtuale, da intendersi come strumento di facilitazione, di programmazione e di progettazione, punto di riferimento per enti locali, stakeholder pubblici e privati, singoli cittadini o associazioni. Esso avrà una dimensione IN ed OUT, in quanto luogo di propulsione di strategie, metodologie, informazioni, opportunità, ma soprattutto di programmazione e progettualità, attraverso la raccolta di fabbisogni espressi e inespressi, partnership, idee. Se sul piano amministrativo compete alla Città Metropolitana garantire la organicità degli atti, è evidente come il master plan “Hubcultura: tra Jonio e Tirreno, Serre ed Aspromonte, per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale”, muova nella visione metropolitana, dando uno straordinario contributo di competitività ed attrattività alle aree di rilevanza culturale di evidenza strategica regionale, al di là dei confini comunali. Stamattina a Locri si è tenuto un importante tavolo tematico territoriale, nei pressi dell’area archeologica, presso il Casino Macrì. Un incontro che verteva sul turismo archeologico al quale, hanno partecipato i tecnici della società “Officine delle idee”, che si occupa del coordinamento tecnico, con il dott.Antonio Blandi, l’Ing. Antonio Crinò e il dott. Leonardo Cozzupoli. Presenti tra gli altri il Sindaco di Ardore, Giuseppe Grenci, gli assessori alla cultura dei comuni di Locri e Siderno, Anna Sofia ed Ercole Macrì, il sindaco di Pazzano, Sandro Taverniti, il direttore del Museo archeologico nazionale di Locri, dott. Rossella Agostino. Grande soddisfazione ha espresso il Sindaco di Palizzi, Walter Scerbo, che ha visto premiata la grande capacità di integrazione che il bando prevedeva tra i requisiti di ammissibilità al finanziamento e, come egli stesso ha evidenziato: “Il vincolo della popolazione è stato la sfida e l’occasione per un’aggregazione storicamente mai realizzata. Infatti, l’animazione intorno al bando si è indirizzata, principalmente, verso il superamento della visione ristretta del primato comunale, attraverso l’interterritorialità, a vantaggio della progettualità di area vasta. Il risultato è stato la straordinaria convergenza di ben 64 Comuni e 199.148 abitanti, ricadenti su tre province (Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia), che insieme ai versanti Jonico e Tirrenico, ai Parchi d’Aspromonte e delle Serre, hanno permesso di elaborare la strategia integrata di scala territoriale”. “Riuscire a mettere insieme Scilla, i Comuni della Vallata del Gallico (da Villa S.G. a Santo Stefano in Aspromonte), i 42 Comuni della Locride, il distretto delle Serre e quelli dell’Unione del basso Jonio Catanzarese (da Guardavalle a Davoli) è frutto di una visione strategica del territorio, in termini di complementarietà, e dalla lettura per evidenze, emergenze ed identità, qual è il capitale storico-culturale incentrato su torri, borghi e castelli”. “Dispiace che la Città Metropolitana, nella sua interezza dei 97 Comuni, abbia perso la prima grande occasione su cui misurare la capacità di stare insieme, come unico organismo verso l’azione integrata di sistema. Purtroppo, si è andati disuniti e, quindi, sono stati presentati altri due progetti (oltre a quello che vede Palizzi capofila) da parte del Comune di Reggio Calabria con San Roberto e Sant’Alessio e gran parte dei Comuni dell’Area Grecanica; e del Comune di Taurianova con quasi tutti i Comuni della Piana. Ciò mi rammarica per l’occasione perduta di mettere a sistema, finalmente, l’intero patrimonio culturale della Città Metropolitana. Posso solo dire che al momento i beni censiti sul territorio interessato sono più di mille, mentre all’apposito dipartimento della Regione Calabria ne sono censiti quattrocento e questo la dice lunga sulle capacità potenziali che offre questo importante progetto. Soddisfatto per l’incontro Antonio Blandi che ha voluto ribadire: “Si tratta di un’opportunità per l’intero territorio. Bisognerà realizzare un’effettiva integrazione tra patrimonio culturale materiale e le altre risorse identitarie dei territori, di cui sono parte costitutiva, insieme alle attività produttive, ai servizi, alle tradizioni ed ai valori immateriali delle comunità locali. Le attività del progetto, che saranno svolte in tutti i 64 Comuni attraverso gli strumenti messi in atto, saranno improntate al coinvolgimento, non solo degli enti locali e delle istituzioni, ma anche di tutta la popolazione residente che dovrà essere partecipe delle attività, perché non ci può essere sviluppo senza la condivisione e la partecipazione delle popolazioni locali”. Per domani, a Roccella Jonica, presso il Convento dei Minimi, con inizio alle ore 10,00, è previsto un altro tavolo territoriale dal tema “castelli e torri”.
A.T.