A distanza di quasi tre mesi dalla chiusura “temporanea” della sede di Locri dei Monopoli di Stato non vi è nessuna notizia sui tempi, sui modi e se mai avverrà la sua riapertura.

Numerose sono state le segnalazioni di disagio da parte di aziende aderenti all’associazione LARA/CLAAI di Locri, aziende che oltre quella di rivendita di sali e tabacchi svolgono attività artigianale o commerciale nel settore alimentare.

È un disagio condiviso con le oltre duecento (200!) rivendite della Locride che da tre mesi, e senza prospettive di risoluzione, sono costrette a rivolgersi o addirittura a recarsi presso le sedi di Reggio Calabria, Rosarno e Catanzaro.

Con un aggravio di costi, perdita di tempo e di flessibilità e disagi che incidono principalmente sugli operatori più piccoli che nell’attività di rivendita vedono un’attività complementare a quella di vendita o di somministrazione alimentare. Disagi che per questo vanno a colpire inevitabilmente anche le altre attività aziendali.

Ma molto alti sono anche i rischi legati alla sicurezza degli operatori che con mezzo proprio decidano di recarsi presso le suddette sedi fuori dalla Locride e che, oltre ai normali rischi stradali, possono essere potenziali obiettivi di rapine e furti resi più facili dai lunghi e tortuosi percorsi necessari con a bordo valori e senza le accortezze e i mezzi che vengono normalmente utilizzati da chi istituzionalmente si occupa dell’aspetto logistico nel settore.

Non da meno gli effetti sull’occupazione e sull’economia della zona con un importante presidio in convenzione dallo Stato eliminato arbitrariamente tout court senza plausibili motivazioni al di là di aspetti legati all’attuazione della convenzione stessa, ma che dovrebbero essere slegati dalla permanenza o meno sul territorio della sede zonale.

Per questi motivi la LARA/CLAAI denuncia la vicenda, il silenzio generale a riguardo, e si rivolge pubblicamente ai soggetti interessati affinché venga ripristinata e celermente la sede locrese dei Monopoli di Stato.

Si riserva poi di attuare ulteriori iniziative dirette e indirette per sollecitare a riguardo gli organi dello Stato preposti esprimendo solidarietà ai titolari delle rivendite della Locride che, come se non bastassero tutte le altre difficoltà nell’esercizio delle proprie attività nella Locride, avrebbero preferito di certo risparmiarsi questo disagio indipendente dalla propria volontà e legato ad inefficienze altrui e dello Stato.