Era il 22 dicembre 2016, più di tre anni fa, la portavoce dei disabili del Centro di Recupero Neurologico scrisse a Calabrese “Sindaco te l’ho detto cinque volte se ci sistemi la stradella, ti scrivo ancora oggi questa letterina di Natale, provvedi per piacere”, e come gruppo di Associazioni (Commatre, Unitalsi, Adda, Giovani per la Locride ed altre) condividemmo. Ma non è successo niente malgrado i nostri solleciti. Il 4 maggio 2019 altro appello tramite il Vice Sindaco Sainato (ma altro appello lo avevamo fatto anche all’assessore al ramo Enzo Panetta, che ci aveva parlato anche di un bel progetto in atto). Malgrado la assicurazioni non è successo nulla.

Nessuna risposta nemmeno alle nostre comunicazioni PEC,cosicchè abbiamo deciso di agire mediaticamente e contestualmente con comunicazioni al Sindaco, all’ASP ed al Prefetto, giungendo alla conclusione che dopo le elezioni avremmo protestato clamorosamente legandoci ai cancelli della struttura, nel rispetto delle norme di legge di pubblica sicurezza e delle specifiche garanzie previste dalla carta costituzionale. Ma finalmente poco dopo le 13 di venerdì 24 gennaio arrivava la telefonata del Sindaco Calabrese.

Dico finalmente si farà. “Vincenzo non possiamo fare nulla, la strada non è comunale.
Una parte è di proprietà dell’ASP una parte di proprietà di privati.Così risulta dalle carte catastali. Ci ha scritto la Prefettura e abbiamo risposto in questo senso.” Sindaco, più di tre anni per dirmi questo ? Ma anche il Vice Sindaco mi aveva assicurato che si stava per
fare. “Difetto di comunicazione, non lo sapeva”. Posso avere la documentazione in modo tale che io possa dare contezza anche pubblica della situazione e quindi rivolgere la nostra azione verso chi di competenza secondo giustezza ? Si certamente. Ancora aspetto. Di conseguenza ho comunicato questa decisione all’Ufficio Tecnico dell’Asp diretto dall’Arch. Giuseppe Galletta, anche per accertare la proprietà. Si sostiene che è comunale. Accertamenti successivi personali fatti presso uno studio tecnico di fiducia hanno evidenziato che la stradella inizialmente era senza sbocchi ed era accorpata alla struttura dell’ASP, ma successivamente, in contemporanea, con la costruzione definitiva del centro neurologico veniva aperta al transito pubblico con ben due collegamenti alla SP1, strada pubblica, con entrata/uscita sia lato nord che lato sud. Non solo, su questa
strada -su cui insiste oltre a numerose case anche la struttura pubblica del Centro Neurologico- il Comune all’epoca ha fatto tutte le opere di urbanizzazione, l’ha pure asfaltata, c’è l’impianto di illuminazione, la presenza dei cassonetti per i rifiuti (ora tolti per la differenziata porta a porta), la pulizia e la raccolta dei rifiuti sempre a cura del Comune. Una strada aperta al transito pubblico sia ai pedoni che agli automezzi di qualsiasi natura ed a tutti i cittadini Insomma una strada a totale disponibilità della comunità locrese ed oltre. E’ duro affermare ragionevolmente che non compete al comune il compito di manutenzionare di fronte a questo quadro obbiettivo, perché si sa, i dati catastali da soli non determinano se la strada è ad uso privato o ad uso pubblico, bisogna analizzare il “quadretto” e questo dice che agli occhi di tutti ( ma sopratutto secondo i giudicati costanti e consolidati della Suprema Corte di Cassazione, se vogliamo guardare la questione anche sotto il profilo giuridico e non solo etico e di civiltà) si tratta di una strada ad uso pubblico, indiscutibilmente. Ma per il Sindaco non lo è ed è per questo che dopo oltre tre anni ha chiuso la vicenda senza provvedere, malgrado le assicurazioni. Ne prendiamo atto con profonda amarezza e delusione, specialmente se rileggiamo le sue dichiarazioni, rese il 10 dicembre 2015 a difesa del Centro (in quel momento abbandonato dall’ASP) proprio nell’atrio del Centro Neurologico alla presenza dei disabili, dei medici e degli operatori e dello stesso Sainato: “ E’ una situazione paradossale e vergognosa. I disabili che vivono nel Centro ancora una volta sono stati abbandonati. Di fatto dopo le varie promesse della politica ed un impegno che la situazione era stata risolta, chiamati dai nostri amici disabili, verifichiamo ancora una volta che non è così. Questi ragazzi qui sono abbandonati nel disinteresse generale, totale, sopratutto dalla parte politica, che aveva promesso grande impegno per risolvere questa situazione. Non è giusto, non è accettabile. Riprendiamo questa battaglia che è una battaglia di civiltà.” Davanti a questa drastica inamovibile decisione, ci siamo confrontati altre tre volte con il Dirigente ed i funzionari dell’Ufficio Tecnico. Addirittura diversi ospedalieri sensibilizzati da una mamma impiegata (non dell’area tecnica) che conosce la disabilità, hanno voluto conoscere il problema e si sono dichiarati pronti a raccogliere le somme necessarie per i lavori di riparazione, sensibilizzando a loro volta i colleghi degli altri reparti. Ma alla fine la sensibilità, la coscienza, l’umanità e la professionalità del capo dell’Ufficio Tecnico e dei suoi collaboratori ha fatto si che si giungesse – senza sottilizzare su obblighi o meno ed anche per evitare inutili deludenti contenziosi- alla decisione di intervenire come ASP per coprire le buche e rendendo così quantomeno transitabile la stradella. Tempistica dieci/quindici giorni non oltre la fine del mese. Non abbiamo detto di che importi si tratta. Siccome non occorre fare un’autostrada o un capolavoro di bellezza, – nessuno di noi ha mai avanzato questa ambiziosa pretesa, si è sempre e solo detto di coprire le buche, togliere gli arbusti che restringono la strada e strisciano le macchine, pulire le sporcizie rimaste dopo aver tolto i cassonetti, c’è anche una vaso di gabinetto ben esposto e depositi di catrame vicino ad una fontanina- l’importo è di circa duecento euro di materiale, poi ci vuole il compenso per l’impresa, ma non si arriva oltre i mille euro.

Capite di che impegno economico si parla ? Questo significa veramente dimostrazione di rispetto verso la dignità di quei disabili, verso gli operatori che vivono dentro e verso le comunità che vanno a trovarli o per farli uscire sul territorio, per far provare loro momenti di vita nel mondo che li circonda ed a contatto con gli altri esseri umani. Azione di carità o di pietismo ? Assolutamente no. E’ semplice diritto protetto. Ed a proposito aggiungiamo che l’AUSER e l’UNITALSI, “violando” la proprietà privata, continuano incessantemente ad offrire agli amici disabili questi momenti di vita, ed è di oggi la comunicazione del Presidente dell’Unitalsi Maurizio Villari che domenica 23 febbraio, nel primo pomeriggio, tutto lo squadrone assieme alle Associazioni Pro Loco Roccella & Sviluppo e Giovani per Roccella si recherà a trovare i disabili per regalare il televisore e per iniziative carnevalesche.

Ma in questo contesto facciamo una richiesta al Comune: se di spettanza comunale è possibile togliere le porcherie che sono state lasciate sulla strada dopo che sono stati tolti i cassonetti, nonchè le erbacce e gli arbusti di ampie dimensioni che avvolgono il palo della luce elettrica, elementi che restringono drasticamente lo spazio della strada e rigano le macchine ? Se non è possibile provvederemo con il volontariato di tutte le associazioni che aderiscono al Gruppo Pro Disabili Centro Neurologico in applicazione dei principi costituzionali della sussidiarietà,della partecipazione alla cosa pubblica e della cittadinanza attiva.

Di tutto questo viene data contestuale comunicazione alla Prefettura, al Comune ed ai Commissari dell’ASP, quest’ultima anche per ringraziarli per il lavoro di cui si è impegnato il loro Dirigente e collaboratori dell’Ufficio Tecnico di Locri.

Vincenzo Logozzo Referente Gruppo di Associazioni Pro disabili Centro di Recupero Neurologico Locri Commatre – Unitalsi – Adda – AUSER – Croce Viola ed altre aderenti
Gioiosa Jonica, mercoledì 12 febbraio 2020