Rischia di saltare il completamento della bretella di collegamento tra la nuova provinciale di c.da Licino e la vecchia s.s. 106 tra Locri e Siderno.
L’allarme è stato lanciato pochi giorni fa da alcune testate locali e finora nessuna dichiarazione di smentita è partita dal Palazzo del Comune di Locri.
La novità è che alla scadenza del termine decennale dagli avvenuti espropri del piccolo tratto finale mancante e per via della non conclusione dei lavori, i terreni interessati potrebbero ritornare agli originari proprietari vanificando espropri e l’intera parte di opera già realizzata.
Al di là di questo, la vicenda è nota ed è uno degli atti con cui, durante l’Amministrazione Macrì, venne quasi completamente stravolto quanto previsto dall’accordo sulla conurbazione Locri-Siderno stipulato insieme alla Provincia dalle amministrazioni precedenti.
Più che per le altre decisioni, su cui si è discusso poco e niente, solo la strada in questione ha avuto uno strascico di polemiche e di grottesche situazioni che hanno messo in evidenza una chiara volontà di non affrontare per come si dovrebbe la situazione, ovviamente da parte delle amministrazioni Macrì prima e da quattro anni di quella Calabrese, con la complice inerzia dell’amministrazione provinciale del Presidente Raffa.
Per non parlare di quella Metropolitana di Falcomatà che già si è contraddistinto per un’inefficace capacità di programmazione e intervento già dalle primissime fasi del suo governo in solitaria pur dovendo coordinare un’area di circa mezzo milione di abitanti.
È utile, a questo proposito, ricordare il blitz con cui ha gestito i fondi da destinare ai comuni per l’integrazione e la coesione Metropolitana, veicolati come bancomat e senza alcuna programmazione coordinata oppure l’attuale stato delle strade provinciali abbandonate da tempo a loro stesse per come denunciato quotidianamente da un numero sempre maggiore di amministratori e consiglieri comunali del territorio.
Coincidenza vuole che proprio in questi giorni il sindaco metropolitano Falcomatà sarà a Locri per un convegno sulle opportunità della Città Metropolitana: constatato il disinteresse della Giunta Calabrese prenda l’impegno di affrontare lui la questione in quanto a capo del soggetto istituzionale erede dell’autorità superiore che quell’opera aveva co-ideato a suo tempo e che all’epoca rappresentava un’avanguardia di conurbazione urbana in ottica metropolitana e oggi rischia di essere la prima opera strategica metropolitana incompiuta e senza un ammissibile perché.
Antonio Guerrieri
Sinistra Italiana Locri