Questa la lettera con cui il consigliere comunale di Locri Pino Mammoliti si è dimesso dalla carica :

Cari colleghi

La nostra è una democrazia immatura non solo per colpa di chi ci governa, ma anche di noi governati.

Diceva Salvemini che ”Il 10% dei politici italiani sono la crema, il meglio del paese; il 10%, la feccia, il peggio; il restante 80% sono il Paese”.

È chiaro che non mi iscrivo nel primo 10%, ma con altrettanta serenità spero di non essere mai iscritto nel secondo 10%. Proprio l’esperienza della politica mi riduce sempre più alle poche ragioni che possono giustificarla, nello scacco e nelle speranze.

Scrivo queste poche parole in giorni che tendono a porre in modo schiacciante il peso della ”Questione Morale” al centro della scena politica. Eppure, rivedo cose già viste, rileggo parole già lette. C’è da chiedersi, dunque, la ragione di una avvilente circolarità, il perché di una degradata incompiutezza. So bene che molti hanno una risposta, polemicamente diversa secondo il ruolo o la convenienza.

So bene che è diffusa e  cresce un’onesta indignazione nell’opinione pubblica. Così come crescente e la voglia di donne e uomini, giovani e meno giovani, di trovare una soluzione rispetto alle tante emergenze sociali, indipendentemente dal ruolo che ricoprono nella comunità.

Questa breve premessa mi consente di motivare le mie dimissioni. Due essenzialmente i motivi: il primo è perché mi sento fuori luogo e fuori tempo rispetto alla stagione che stiamo vivendo. Ho conosciuto gli scranni del Consiglio Comunale a ventuno anni, ho avuto tantissime soddisfazioni, molti avversari politici, ancor di più nemici, alleati, ma è stato un tempo di grande formazione oltre che naturalmente di profonde delusioni. Quando però mi rendevo conto che i miei alleati erano più pericolosi dei miei avversari, mi dimettevo. Non è certo il caso di queste dimissioni. I miei compagni di gruppo consiliare, sono la migliore espressione di affetto, solidarietà, positività di valori, che io abbia mai politicamente umanamente frequentato. Per loro continuerò a combattere per migliorare il centrosinistra,  da loro il centrosinistra dovrà necessariamente ricominciare. Si tratta, è chiaro, di una questione che vorrebbe ben altro che lo spazio di una modesta sottolineatura, ma non è oggi il momento di questo approfondimento.

Ventotto anni tra elezioni, rinunce e dimissioni che rappresentano il mio modesto bagaglio di esperienza politica ed istituzionale.

Non mi dimetto dalla politica, ma da un ruolo che oggi merita altra energia e nuovo entusiasmo. Chi mi succederà possiede in grande misura l’una e l’altro.

Ed introduco così il secondo motivo. Proprio per ciò che ho vissuto io, per le amarezze che mi sono state imposte nella migliore età, ritengo assolutamente indispensabile favorire la crescita e la formazione di nuovi amministratori e per far ciò bisogna essere consapevoli e meno avari.

Ho perso sul piano ideale, ma non mi sento vinto. La speranza di costruire un mondo ed una Città migliore oggi è più concreta grazie ai nuovi mezzi di cui disponiamo, grazie anche a qualche successo investigativo.

Ho superato la metà del “cammino di nostra vita” e per quel poco o tanto che rimane voglio fare strada con la maggioranza. La maggioranza che è rappresentata da quell’ottanta percento. Nuove dimensioni e nuove sfide ci attendono ed io sono pronto ad affrontarle con il ruolo di cittadino attivo, di combattente per i valori di libertà ed il conseguimento di diritti eguali per tutti, nessuno escluso.

Caro Sindaco, a te rivolgo un accorato appello in una sintesi estrema ma non vaga: è possibile dire che il problema è di far riconquistare dignità alla politica.

Questione Morale, solidarietà e dignità delle Istituzioni rappresentano strumenti necessari per migliorare Locri e la vita dei Locresi.

Ma questo può accadere soltanto se la politica ridiventa degna della vita.

Buon lavoro a tutti voi.

Pino Mammoliti

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