Lettera aperta
Ill.mo signor Presidente della Repubblica,
e p.c. Ill.mo Presidente del Senato,
Ill.mo Sig. Ministro della Giustizia
Mi permetto di segnalare alla Sua attenzione alcuni aspetti che potrebbero, in occasione della Sua visita, sembrare fuori dal coro (certamente dal coro politico) ma non da quello della gente che in Lei crede e spera.
Ho avuto il privilegio di incontrarLa durante uno degli ultimi congressi della Democrazia Cristiana mentre, da Ministro dei Rapporti con il Parlamento, faceva la fila alla mensa con gli altri iscritti; lì, ho ben compreso il Suo indiscusso valore umano che, unito allo spessore politico, rende la sintesi di ciò che ancora oggi continua a rappresentare per l’Italia intera.
Non consenta a nessuno di fare del 19 Marzo una occasione per selfie e passerelle. Per aiutare la Locride e conoscere dettagliatamente limiti e speranze, chieda ai politici nominati in Calabria, una, che sia una, sola proposta fatta a favore dei calabresi.
Verifichi lo stato dell’arte: dell’aereoporto di Reggio Calabria, delle tratte ferroviarie collegate con la Locride, della mai completata autostrada, di come funziona l’Ospedale e quali siano le concrete speranze di non dismettere i reparti, quali i destini degli LPU-LSU, quali le certezze per i GOT e VPO del Tribunale di Locri.
Chieda perché la Prefettura attraverso il sistema dell’interdittiva antimafia si è sostituita al più becero caporalato, senza pensare al futuro dei dipendenti delle aziende estromesse dal circuito lavorativo e, con esse, centinaia di famiglie di onesti lavoratori.
Chieda, in particolare, se ci sono e chi sono i responsabili di questa lenta e inesorabile destrutturazione di vivere civile e di revoca delle condizioni minime di assistenza con conseguente mutilazione del principio di sussidiarietà.
SIGNOR PRESIDENTE, NON CI PUO’ ESSERE LEGALITA’ SENZA SOLIDARIETA’, EGUALGLIANZA SENZA LIBERTA’ E, SOPRATTUTTO, DIGNITA’ SENZA LAVORO.
Il 19 Marzo faccia scrivere una nuova pagina per la Locride, facendoci sentire Italiani a pieno titolo, contagiando i nostri rappresentati istituzionali con la Sua idea di sentirsi eguali con pari dignità e pari diritti, perché il sacrificio delle vittime di mafia non risulti vano e possa sconfiggere corruzione diffusa e privilegi di cui pochi godono, beffando martiri e superstiti.
Con sentimenti di stima e gratitudine.
Pino Mammoliti