Leggendo il post di Giovanni Calabrese,sindaco di Locri,pubblicato alle 23:06 di oggi lunedì 28 settembre,mi sono convinto che ora non è più tempo di indugiare.
Della indegna gestione dell’ospedale di Locri,tutti i responsabili che da anni bivaccano seduti su comode poltrone,ricevendo lauti stipendi,dovranno rendere conto al popolo sovrano.È giunta l’ora di chiamarli in giudizio senza ulteriormente tergiversare.È sotto gli occhi di tutti,tranne quelli della Procura della Repubblica presso il tribunale cittadino,che i rifiuti assiepati davanti al perimetro sanitario,altro non sono che la punta di un iceberg che nasconde altre centinaia di rifiuti posti all’interno del nosocomio e che avvelenano la sanità pubblica della Jonica.
Ho io solo,memoria di almeno dieci esposti presentati nel corso degli ultimi cinque anni,tesi a denunciare gli abusi che vengono perpetrati all’interno dei vari reparti,creando disservizi e malasanita’ che umilia ed uccide utenti e dipendenti,quelli onesti.
Ora,caro sindaco e cari concittadini è tempo di agire per sopravvivere.Organizziamo un sit-in per far capire all’ Italia intera che la locride non è più disposta a tollerare “bullismo istituzionale”,lo dobbiamo nei confronti di chi ha perso la dignità e,finanche la vita per combattere questo grumo di malaffare politico gestionale.
Organizzare una marcia di silenziosa indignazione civile con sosta davanti al Tribunale ,potrebbe far capire al ministro Speranza,che non c’è più voglia di “gattopardismo” e che i commissari prefettizi hanno tradito su tutti i fronti le aspettative di trasparenza e buon funzionamento dei servizi sanitari che la collettività si aspettava, sul nostro territorio. Ora e subito dobbiamo essere uniti per la grande battaglia di sopravvivenza;la diserzione equivale ad offrire sangue ai Dracula che si nutrono,anche,del nostro silenzio.
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foto Pino Mammoliti