Cara Presidentessa,
Colgo l’occasione della Sua trasferta calabrese, in terra della Locride, la seconda dalla Sua avvenuta elezione con il precedente sistema elettorale -per porre sinteticamente, senza ovviamente sperare in alcuna risposta- alcune domande circa l’attenzione del Governo verso la Calabria e, chiaramente nello specifico settore in cui Ella è Presidente, appunto la commissione parlamentare antimafia. Partendo proprio dal Governo Le chiedo ha per caso una vaga idea dei tempi che occorrono per il completamento della Salerno-Reggio Calabria e della Bovalino-Bagnara?
La rete ferroviaria rimarrà attiva? E le varie tratte soppresse rappresentano un impegno da onorare nei confronti dei cittadini della Locride?
Questi due aspetti di assoluta e strategica importanza per lo sviluppo del territorio li pongo perché è stata nominata dai Calabresi, unitamente all’indignato Prof. D’Attorre, perché ne rappresentasse, in nome e per conto di questo popolo, anche queste istanze in sede parlamentare.
Per ciò che riguarda l’antimafia oramai è diffusa l’opinione tra la gente comune che per far carriera a qualsiasi livello, utilizzando l’ascensore del massacro mediatico nei confronti della Calabria tutta, sia assolutamente necessario fare gargarismi anti ndrangheta.
Attraverso tale devastante metodo si diventa pure parlamentare e, in certi casi, addirittura Ministri. Non Le saranno sfuggite le dichiarazioni rese dal Dott. Teresi –Procuratore Aggiunto di Palermo- alla agenzia ADN KRONOS qualche settimana addietro; quest’ultimo dopo trenta anni riattualizzava i preoccupanti effetti provocati dai professionisti dell’antimafia di Sciasciana memoria.
In Calabria ed in altre realtà dalla Liguria alla Lombardia, questa professione favorisce esclusione sociale e carriere rapidissime nelle assemblee elettive Regionali e Nazionali.
La stragrande maggioranza dei Calabresi, veri protagonisti delle lotte a tutte le mafie, rimane da un lato, in perfetta solitudine, in questa terra a lottare per sopravvivere; dall’altro, sfiduciata, manifestando profonda indignazione per l’isolamento che questa regione vive rispetto al resto d’Italia, con l’amara consapevolezza che le vere vittime di parecchi bluff di regime siano solo ed esclusivamente le future generazioni che ad oggi non hanno speranza alcuna per una certezza lavorativa.
La Calabria è maglia nera in tutte le classifiche stilate per essere ammesse alla pari dignità sociale e civile, non Europa ma Italiana.
La pregherei per queste sollecitazioni che Le rivolgo di dare qualche risposta alle assemblee alle quali parteciperà in data odierna.
Un ultimo dettaglio. In qualche occasione, che certamente non rammenterà, avemmo modo di esprimere ad alta voce e con grande speranza la necessità di estendere la confisca dei beni anche ai politici corrotti. Comprenderà che se questo desiderio venisse realizzato almeno mille sarebbero gli ostelli che sorgerebbero in terra Calabra.
P.S./ Avevo chiesto come Consigliere Comunale di invitare alle varie iniziative non solo paparazzi e paparagianni, o di organizzare sfilate di giovani balilla nell’ultimo decennio reclutati sempre per far numero innanzi ad oscene e ridicole manifestazioni antimafia, ma di invitare i parenti delle vittime di mafia (madri – mogli e figli che aspettano da almeno due lustri risposte investigative per le tragedie subite) e con loro confrontarsi, oltre ai testimoni di giustizia, ai giornalisti seri che vivono l’angoscia di raccontare ogni giorno cronache giudiziarie, e l’infinita schiera di famiglie di precari che attendono di ricevere dignità dallo Stato attraverso il compimento di quanto enunciato solennemente nell’art. 1 della nostra Carta Costituzionale. Solo così costruiremo un fronte magmatico antagonista serio della criminalità organizzata, gettando le basi per una formazione civica capace di formare una classe dirigente che nel corso dell’attività Istituzionale non renda cittadini di serie A e di terza categoria.
Pino Mammoliti

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