Sono 23 gli imputati nel processo Metropolis che rischiano 140 anni di carcere, questo quello che è emerso ieri nel tardo pomeriggio dopo due giorni di discussioni portate avanti dai sostituti procuratori della dda reggina.  La pena più elevata richiesta è quella che riguarda la persona di Antonio Cuppari, infatti sono stati 22 gli anni di reclusione richiesti per l’uomo, poiché ad aggravare la sua situazione ci hanno pensato i collaboratori di giustizia. Lo stesso è  accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. 16 anni di carcere sono stati chiesti per Rocco Morabito e 10 anni per  Rocco Aquino, accusati entrambi a vario titolo di intestazione fittizia di beni. Mentre l’ingegnere Bruno Verdiglione rischia fino a 13 anni di reclusione.
La multa per 4 persone sarebbe quella di almeno 200 mila euro. Davanti ai giudici di Locri è stato poi chiesta l’assoluzione per alcuni capi di imputazione per le posizioni di: Carmelo Borrello, Francesco Iofrida, Antonino Iriti e Antonio Sebastiano Toscano.
Le accuse per tutti sono di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valore e reimpiego di capitali illeciti. Le investigazioni hanno consentito di accertare come le cosche Morabito e Aquino, attraverso un’articolata e complessa rete di società italiane ed estere, fossero riuscite a garantirsi, con la forza dell’intimidazione mafiosa, la gestione, il controllo e la realizzazione di decine di importanti e noti complessi immobiliari turistico-residenziali, ubicati nelle più belle aree balneari della Calabria.
Secondo quanto accertato dai finanzieri, che hanno svolto l’indagine con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, le cosche Morabito e Aquino avevano monopolizzato il settore, potendo contare contare sulla totale disponibilità di infedeli funzionari comunali.
Carlotta Tomaselli
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