Un vero delitto politico-mafioso, così è stato definito l’omicidio di Francesco Fortugno avvenuto a  Locri il 16 ottobre 2005, nel giorno delle primarie dell’Unione, dove è stato ucciso all’interno del seggio da un killer a volto coperto, con 5 colpi di pistola.
A 10 anni dalla morte del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria continuano i processi, le accuse erano ricadute fin da subito su Giuseppe Marcianò e Salvatore Ritorto, un processo lungo, iniziato nel 2006 e pochi giorni fa,  il 22 Dicembre, un’ultima deposizione della sentenza dove Maria Teresa Reale, Patrizia Gallo, Filippo Ierinò, Giovanni Marco Giannilivigni, Francesca Gallo, Giuseppe Ritorto e Ferdinando Liò sono stati accusati di aver confessato una verità falsa e di aver organizzato una storia per poter scagionare Giuseppe Marcianò e Salvatore Ritorto. La storia concordata infatti collocava i Marcianò lontano da Locri nei giorni in cui avvenne l’attentato a Fortugno, una versione che però i giudici hanno definito “non credibile”. Questo alibi creato non ha retto a causa delle troppe contraddizioni tra i testimoni.
Un collaboratore di giustizia, Domenico Novella, che aveva dato l’avvio alle indagine con le sue prime dichiarazioni, aveva affermato di aver saputo che i Marcianò in relazione all’omicidio si erano precostituiti un alibi, alibi che non ha mai trovato riscontro nelle indagini effettuate dai carabinieri, ma neanche nei presunti testimoni, la più piccola delle figlie quel giorno era stata assente dalla gita a Mammola e Cinquefrondi, ma molti hanno smentito questa versione, come quella relativa alle dichiarazioni rilasciate dal titolare del ristorante di Mammola, che ricordava di aver parlato di calcio con Ierinò, ma lo stesso proprietario in un primo momento non ricordava di averlo visto. Contraddizioni che sono costate care in definitiva agli accusati. Così è arrivata la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per falsa testimonianza a carico di tutte e 7 le persone intervenute al processo per l’omicidio del politico.
Carlotta Tomaselli
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