LOCRI – Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Locri Mario La Rosa, con decreto dello scorso 12 aprile, ha disposto il rinvio a giudizio del medico G.F.P., all’epoca dei fatti in servizio all’ospedale di Locri, al quale vengono contestate, nella qualità di sanitario di turno che ebbe in cura il povero Gianfranco Callipari (nel corso del proprio accesso/ricovero al reparto di Ortopedia dell’ospedale di Locri il 21 agosto del 2016), condotte commissive e omissive“ per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia, nonché a inosservanza delle regole elaborate dalla scienza medica” cangionandone la morte per shock anafilattico con arresto cardio-respiratorio.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe dapprima somministrato per via endovenosa una cefalosporina di III generazione “contrariamente – è scritto nel decreto di rinvio a giudizio – a quanto peraltro consigliato dalle linee guida ministeriali” e poi “omettendo – si legge nel decreto – di rilevare la presenza di segni e sintomi della consequenziale insufficienza cardio-respiratoria” che avrebbe causato l’insorgere dello shock anafilattico in capo al paziente “senza successivamente porre in essere tutto quanto richiesto per sarvargli la vita”.
Una morte assurda, quella del giovane Gianfranco Callipari, ricoverato per un banale infortunio e che ora, dopo il provvedimento del Gip determina per l’imputato l’obbligo di comparire davanti al Giudice Gabriella Logozzo il prossimo 21 giugno.
Tra le parti civili, i familiari della vittima, difesi dagli avvocati Giuseppe Strangio, Rocco Mollace ed Emanuele Procopio.
Gianluca Albanese-lentelocale.it