«Fortunato Correale era un meccanico di 40 anni e non era omertoso. Convinto di dover collaborare con la giustizia per lasciare ai suoi tre figli una situazione un po’ migliore di quella che si viveva a Locri, quando lo avevano chiamato in caserma per chiedergli se sapesse o avesse visto qualcosa circa degli incendi dolosi a delle auto private dei carabinieri di Locri, aveva detto quello che sapeva».

Il coordinamento di Libera della Locride ha voluto ricordare la storia del meccanico che «”aveva dato indicazioni utili” per incastrare gli attentatori Da qui la decisione di fargliela pagare con una punizione esemplare perché aveva rotto le regole dell’omertà e una lezione a tutti gli altri perché il vizio di aiutare le forze dell’ordine non si diffondesse pericolosamente.La vendetta è scattata il 22 novembre 1995 in pieno giorno. Fortunato Correale aveva riaperto da poco la propria officina nel primo pomeriggio quando un killer solitario con il volto travisato gli scaricò contro sette colpi di pistola. Lavoratore instancabile, persona perbene. Ammazzato per ritorsione per aver fatto il proprio dovere di cittadino, collaborando con la giustizia».