R. e P.

In mezzo ad un silenzio sociale che ormai va avanti da quasi due mesi, la voce della cultura e dell’istruzione squarcia l’oblio della quarantena contro un nemico invisibile e agguerrito, il COVID 19, con l’irruenza del desiderio di verità, di approfondimento, di ricerca, di sensibilità sociale. Così il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, diretto dalla prof.ssa Serafino, volontariamente ha deciso di continuare una Didattica a Distanza con tutte le discipline, nessuna esclusa, per rimanere vicino a ciascun allievo, secondo le sue esigenze e disponibilità. Questo quadro didattico e formativo, così ben strutturato, ha permesso ai ragazzi del team IGEA2.0, che seguono il percorso di monitoraggio civico di ASOC (A Scuola di Open Coesione), di continuare il loro lavoro online, facendosi sentire, più che mai, sulla tematica presa in considerazione, la Casa della Salute di Siderno. Il tema sanità, in questa particolare situazione emergenziale, è sicuramente al centro dell’attenzione, medici e operatori sanitari diventati eroi dei nostri giorni, e la necessità di vedere attivate adeguate strutture che sappiano affrontare situazioni ad alto rischio di salute ha spinto i ragazzi del team IGEA 2.0, insieme ai tutor, prof.ssa Canturi e prof.ssa Totino, ad organizzare, martedì 21 Aprile, una web conference con l’Eurokom di Gioiosa Jonica, diretta dalla dott.ssa Tuzza con la dott.ssa Panetta e il dott. Palermo, per integrare le notizie già rilevate con un’intervista all’ex assessore regionale Mariateresa Fragomeni che, all’epoca dello stanziamento dei finanziamenti alla Casa della Salute, seguiva l’iter burocratico della vicenda, visto che il progetto monitorato rientra nel ciclo di programmazione 2007/2013. Il project manager del team, Domenico Tassone, ha presentato con dovizia di particolari, il lavoro di ricerca portato avanti fino alle restrizioni da coronavirus ed ha accentuato la necessità di sbloccare una struttura sanitaria come la Casa della Salute per poter prevenire anche un eventuale stato di emergenza, di cui ne stiamo saggiando la gravità. La dott.ssa Fragomeni ha risposto con un preambolo per spiegare cosa sono le Case della Salute e poi entrando nello specifico, ha sottolineato lo scopo della Casa della Salute che, da un lato è quello della prevenzione e dall’altro è quello delle cosiddette cure primarie. Il problema all’epoca dei fatti fu quello di passare dal progetto di validazione e dal disciplinare all’attuazione con i tecnici, perché subentravano continuamente problemi di anti -riciclaggio, anti – corruzione, per non parlare del progetto anti – sismico e anti – incendio, per cui ognuno andava per i fatti propri. Poi si riuscì a firmare una prima convenzione, ma arrivò il Decreto Calabria con cui la ministra Grillo, togliendo potere alle regioni, bloccò i bandi di gara. Da una ventina di giorni a questa parte, però, ha continuato la Fragomeni, l’ASP di Reggio Calabria ha firmato la convenzione per l’avvio della gestione per le varie procedure delle opere. L’ASP si è determinata per l’esecutivo, perché i soldi ci sono, i problemi sono esclusivamente di natura tecnica. Dopo questa esaustiva risposta, anche gli storytellers, Ierinò Tommaso e Silvia Mollace hanno formulato delle domande attinenti alla tematica, specificatamente su come la Regione Calabria ha utilizzato i fondi europei e perché i finanziamenti della Casa della Salute risultano non spesi, mentre il blogger Matteo Calvelli ha chiesto dove sono bloccati i finanziamenti. La Fragomeni ha ribadito che lei, a suo tempo aveva messo in utilizzo 12 milioni di euro, come fondi europei, per la Locride, i finanziamenti sul sito di Open coesione, per la struttura in questione, non sono stati spesi perché se non vengono espletate le adeguate procedure è chiaro che non possono essere aggiudicati i lavori. I finanziamenti ci sono all’ASP di Reggio Calabria, il problema è sempre la lentezza burocratica per poterli sbloccare e attivare i bandi di gara  E’ chiaro, da quello che è emerso dalla web conference, che l’iter burocratico per attivare la Casa della Salute sarà ancora non privo di difficoltà, certo è che i ragazzi del team IGEA 2.0 non si arrenderanno facilmente, e anche se non si arriverà all’apertura della struttura, sicuramente hanno acceso un grande riflettore su una questione che interessa tutti molto da vicino, sia la cittadinanza che le amministrazioni. In un momento così delicato che ci ha fatto comprendere quanto siamo fragili dal punto di vista dell’assistenza medico – sanitaria, non può più passare inosservata la necessità di avere strutture sanitarie efficienti e all’altezza delle diverse situazioni. E allora che il monitoraggio continui, distante sì, ma risolutivo, incisivo e necessario!

Prof.ssa Totino Luisa

Referente team IGEA 2.0