Signor Presidente,
benvenuto in questo estremo lembo della penisola. Un saluto speciale da parte delle Chiese di Calabria, ed in particolare di questa Chiesa, che condivide gioie e dolori, fatiche e speranze di un territorio geograficamente marginale. Questa Chiesa e tutte le Chiese di Calabria condividono la sofferenza dei tanti familiari delle vittime delle mafie. Sono vicine a Lei, signor Presidente, e alla sua personale sofferenza per la perdita del fratello Piersanti, vittima anch’egli dell’arroganza mafiosa. L’esperienza di vita Sua e di tutti i familiari delle vittime di mafie unitamente al modo di accogliere il dolore sono per tutti una testimonianza preziosa che ci fa guardare la vita con più determinazione, fiducia e speranza.
Come Chiese di Calabria abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco ad essere fermento di una società animata dal Vangelo che s’impegna quotidianamente nella lotta alla ‘ndrangheta e nella formazione ai valori della legalità, della solidarietà e della partecipazione civile.
Questa terra, Presidente, guarda a Lei con fiducia, vede in Lei la presenza dello Stato e delle istituzioni, dalle quali attende sempre maggiore attenzione. Con lei oggi diciamo no alle mafie e a tutte le forme di associazione criminale. Diciamo no alla ‘ndrangheta, che, insieme alla corruzione, rappresenta una delle cause più gravi della crisi sociale del nostro tempo. Siamo certi che le mafie possono essere sconfitte. Dipende dall’impegno di tutti e di ciascuno.
Consapevole delle sue fragilità, questa terra guarda avanti e vuole lasciare alle spalle un passato triste d’ingiustizie, macchiato dal sangue versato da faide che hanno seminato morte e disperazione. Non vogliamo più morti e sangue innocente! La nostra terra nutre il sogno di divenire “terra di speranza e luogo di bellezza” e sa di doversi impegnare nel purificare sé stessa da ogni deriva mafiosa.
Sono tanti i giovani quotidianamente impegnati in percorsi di formazione alla legalità, alla partecipazione civile e alla solidarietà. In loro c’è tanta voglia di futuro. Non vogliamo rubare i loro sogni! Per essi i valori fondamentali della Costituzione non sono principi teorici ed astratti, ma nobili e concrete prospettive di un futuro desiderabile e vero. Il diritto al lavoro, la ricerca di relazioni più fraterne, lo sguardo al futuro sono i sogni più belli che si possono leggere nei loro volti.
Grazie, Signor Presidente, per essere tra noi, in quello che è il sud del sud. Grazie per quanto fa, perché abbia inizio una nuova primavera in questa terra, in Calabria e nell’Italia tutta.
Francesco Oliva
Vescovo di Locri-Gerace