R. & P.
Il Presepe, ormai surclassato da opere di ingegneria robotica brevettate da CERN, al liceo scientifico Zaleuco di Locri ha ritrovato il suo vero significato. Uno più profondo e che interpreta la bellezza della natività lontana dall’effimera estetica moderna. Riprendere l’umiltà di una nascita così ingombrante, che darà al mondo una svolta ideologica e che porrà come proposito quello di divulgare l’amore. Le nostre immagini di legno, senza tinte a occludere le venature, che sono simbolo dell’imperfezione umana, di due genitori che hanno accolto fra le loro braccia il Messia, Gesù. La rappresentazione apparentemente spoglia, che non risalta all’occhio, in realtà è la sintesi della nascita o meglio della rinascita della vita umana, salvata da un semplice bambino. Abbiamo cercato così di ripristinare lo scibile umano e ritrovare la rotta (enfatizzata dalla sagoma della barca che racchiude il presepe) verso la purezza e bontà d’animo che il Natale richiede. Il nostro obiettivo è stato appunto far in modo che ognuno di noi sia portato a riflettere e far appello a quelle sfumature che, seppur latenti dentro di noi, caratterizzano il nostro essere figli di Dio. Un plauso va ai ragazzi della IV F ( Zappia Alessandro e Zappia Domenico)per la loro bravura di intaglio e allestimento e alla nostra prof..ssa di religione Totino Luisa che per l’occasione ha scritto alcuni versi a fare da cornice alla natività.
foto archivio