Ci sarà anche la capogruppo di “Nuova Calabria” in consiglio comunale Maria Alessandra Polimenotra i relatori della manifestazione sulle tematiche ambientali che avrà luogo a Locri il prossimo 30 giugno. Nei giorni scorsi abbiamo dato spazio ad Alfonso Passafaro – altro relatore – mentre oggi ci facciamo anticipare proprio dall’ex consigliera provinciale Sandra Polimeno alcuni dei temi che verranno trattati sabato 30 a Locri.

Di sicuro si parlerà della depurazione, visti i problemi riscontrati nel depuratore consortile che serve i Comuni di Bovalino, Bianco, Casignana e Benestare, per il quale la giunta municipale di Bovalino ha chiesto, con apposita delibera, di procedere al completo ripristino.

Ma si parlerà, anche e soprattutto della gestione dei rifiuti.

Quasi un anno fa, infatti, la capogruppo Polimeno, insieme alla consigliera Gloria Versace, della sua stessa compagine, aveva rivolto un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Maesano e all’assessore Comunale all’Ambiente, denunciando il mancato rispetto dei termini dell’appalto di servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani nel comune di Bovalino, da parte dell’aggiudicataria Locride Ambiente.

Nell’interrogazione dello scorso 28 luglio, Polimeno e Versace, rilevavano come molti dei servizi compresi nel contratto non venissero forniti da Locride Ambiente la quale, però, incassava per intero e a cadenza mensile la somma pattuita.

La risposta del sindaco Maesano e dell’assessore al ramo Cinzia Cataldo arrivò circa due settimane dopo, con implicito riconoscimento delle inadempienze riscontratesi e il fermo intendimento di applicare delle penali, a fronte delle stesse.

E se la tutela dell’ambiente è un tema caldissimo nel comune di Bovalino, rimane di stretta attualità in tutto il comprensorio, tanto che Sandra Polimeno parlerà di rifiuti e prevenzione dei fenomeni, non disdegnando di dare qualche suggerimento ai presenti per scongiurare il pericolo di una nuova emergenza ambientale come quelle che si sono verificate negli anni passati, perché «I rifiuti – spiega – costituiranno un problema o una risorsa a seconda del modo in cui li gestiamo».

Quindi, la Polimeno suggerisce di modificare alcune abitudini giornaliere come segue:

  1. «Usare imballaggi riutilizzabili

Acquistare costantemente bottigliette d’acqua al distributore non fa bene all’ambiente. Un contenitore riutilizzabile è più pratico e magari, in vetro, conserva anche meglio. E riciclare carta, plastica, giornali, vetro e lattine d’alluminio appena è possibile.

  1. Scegliere prodotti a km zero

Fare due chiacchiere con i gestori di un’impresa agricola vicina alla nostra città. Assaporare cibi freschi e magari informarsi sull’iter produttivo. Secondo uno studio della Coldiretti, una famiglia che consuma cibi locali e di stagione può risparmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica. Siamo poi così affezionati a mangiare frutta e verdura spedita dalla parte opposta dell’emisfero?

  1. Ridurre gli sprechi

Gli alimenti che vengono prodotti, ma non consumati, sperperano ogni anno un volume d’acquapari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizzano 1,4 miliardi di ettari di terreno (quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale) ed sono responsabili della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Sono i dati preoccupanti che emergono da uno studio della Fao.

  1. Staccare la presa degli elettrodomestici inattivi
    In base ad una ricerca Avvenia si può arrivare a sprecare ogni anno 80 eurosemplicemente non staccando mai la spina di un piccolo impianto stereo o 120 euro lasciando il pc sempre collegato. Un tipico computer acceso circa nove ore al giorno può arrivare a consumare fino a 175 kWh in un anno. Impostando l’opzione di risparmio energetico il consumo scende del 37%.E si evitano circa 49 kg di CO2.
  2. Parcheggiare l’auto e andare a piedi
    Con l’estate non ci sono scuse: andare a lavoro in bici. Percorrendo soli 5 km al giorno, lasciando al parcheggio le proprie auto, si potrebbero raggiungere il 50% degli obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni entro il 2050.
  3. Riutilizzare i contenitori in plastica
    269 mila tonnellate di plasticainquinano i mari e la catena alimentare del pianeta. La plastica in mare agisce come una spugna per i contaminanti. E possono trasferirsi nei cibi, specialmente quelli grassi o contenenti alcol. Le conseguenze sono molteplici: tumori, danni a fegato e reni, disfunzioni del sistema riproduttivo e alterazioni del sistema immunitario e ormonale. Non rispettiamo l’ambiente. Non rispettiamo noi stessi.
  4. Piantare un albero e perché no: un orto in città
    Secondo l’Unfccc, un albero può assimilare i media ogni anno tra i dieci e i venti kg di CO2. In venti anni un singolo albero ne assorbe circa 200 kg. E gli orti urbani in Italia sono triplicatiin due anni. Un vero e proprio record: 3,3 milioni di metri quadri».

Fin qui un cenno ai contenuti che verranno trattati. Per saperne di più, basterà partecipare all’incontro che avrà luogo a Locri il prossimo 30 giugno, in una data e in un luogo che saranno comunicati a breve dagli organizzatori.