In un Comune dove gli organi dello Stato hanno più volte riscontrato gravissime irregolarità e dove per anni l’Amministrazione comunale attuale ha ripetutamente calpestato leggi, buon senso e intelligenza della cittadinanza viene lanciato il messaggio che il vivere civile o meglio che il dovere civico e morale ABBIANO UN PREZZO. È così che il nostro Sindaco Sceriffo si sostituisce a forze dell’ordine e alla coscienza civica, offrendo una LAUTA RICOMPENSA per chi avesse notizie sui “balordi” autori delle ormai famose scritte di qualche giorno fa. Questo proclama è però LA peggiore delle offese che poteva lanciare alla giornata della memoria per le vittime INNOCENTI delle mafie, molto spesso CITTADINI qualunque caduti per rappresaglia per aver fatto semplicemente il proprio dovere di cittadini. Solo quello e senza pensiero a ricompense e forse, anzi, superando il giustificato timore di perderci, anche la vita, per quelle testimonianze. È questo episodio a svelare l’ipocrisia del sindaco Calabrese e della sua Giunta in merito alla bellissima manifestazione dei giorni scorsi e segue l’assoluta indifferenza istituzionale verso di essa nei mesi precedenti con ZERO iniziative culturali ad hoc in merito, i misteri sui lavori prima e poi sui bandi di assegnazione di Ostello e Centro di aggregazione giovanile, bandi che nella prima versione disconoscevano qualsiasi criterio di utilità sociale nella loro redazione, gli atteggiamenti ambigui in altre occasioni come ad esempio nel caso del fallito SPRAR a Locri o la vicenda Sporting Locri e sempre in occasione delle scritte la sbalorditiva ansia di enfatizzare scritte e “risposta” del Comune dopo l’evidente nulla visibilità (e per loro inaccettabile) dell’Amministrazione in occasione della visita di Mattarella in città e la prevedibile invisibilità mediatica nella seguente principale manifestazione del 21 marzo successivo. Tornando alle scritte, vandalismo da condannar senza se e senza ma, ripeto, che un rappresentante dello Stato in terra di mafia offra laute ricompense è inaccettabile e una dovrebbe essere la conseguenza: DIMISSIONI. Ma non lo farà così come non proverà vergogna, perché è fatto così e a chi si è AUTODEFINITO l’ultima speranza per Locri sarebbe chieder troppo. Povera Locri, è proprio questa ‘l’ultima speranza” che si merita? Fermo restando che un popolo ha sempre una speranza a mio avviso…
Antonio Guerrieri