Domenico Agresta ha parlato anche dell’omicidio del dottore Fortunato La Rosa. Nello stesso verbale stilato il 14 gennaio scorso, il 29enne collaboratore di giustizia, su domande del sostituto procuratore Antonio De Bernardo, ha rivelato di aver appreso in carcere dell’omicidio del medico oculista, ucciso l’8 settembre del 2005, in località Bruverello di Gerace. «A.C. – ha raccontato Agresta – mi ha parlato anche dell’omicidio La Rosa dicendomi che questo dottore (mi pare fosse un oculista) aveva avuto con due persone dei problemi, (svariate volte) per un terreno del posto dove abitava lui (forse aveva fatto una denuncia per questo), che queste persone gli facevano “abusi”». Il collaboratore, sul punto, ha aggiunto: «Queste persone si sono rivolte ai Cordi, i quali alla ne gli avevano suggerito di tirare due fucilate a questo dottore; C. non mi disse i nomi di queste due persone, ma erano del paese, forse Canolo». Anche in questa circostanza ci troviamo dinanzi a un verbale riassuntivo, di un interrogatorio reso da Agresta al magistrato della Procura distrettuale reggina che, in particolare negli ultimi anni, si è concentrato su importanti indagini che delitti commessi nella Locride, oltre ad indagini sulle varie consorterie del mandamento jonico. Nel marzo del 2015 il gip distrettuale ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due soggetti, indagati per l’omicidio del dottore La Rosa, misura revocata in sede di Riesame. All’esito delle indagini gli inquirenti hanno ipotizzato che l’omicidio sarebbe avvenuto perché il dottore La Rosa non avrebbe tollerato la sistematica invasione dei propri terreni da parte di bestiame di alcuni soggetti del luogo. Negli anni la dottoressa Viviana Balletta, vedova La Rosa, ha combattuto coraggiosamente la sua battaglia quotidiana per conoscere la verità sull’assassinio del marito.
Rocco Muscari – Gazzetta del Sud