COMUNICATO
Da anni ci scontriamo pressochè quotidianamente con la Locride Ambiente per la tutela ed il rispetto dei diritti minimi essenziali dei lavoratori che hanno la sfortuna di essere loro dipendenti.
E non sapevamo che a pochi chilometri dai Comuni ove la Locride Ambiente opera, a Locri per la precisione, i lavoratori dipendenti della Muraca s.r.l. che ivi svolge il servizio r.s.u., si trovavano in un isola felice.
Un’isola felice dove tutto funziona, i diritti vengono rispettati, i lavoratori lavorano il giusto e vengono pagati.
Tanto da far pensare di non essere nemmeno in Calabria ma in qualche altro luogo d’Italia.
E tutto questo perchè di Locri non si era mai parlato, nessuna lamentela era mai venuta fuori e nessuna protesta era mai stata avanzata contro l’azienda.
Silenzio assoluto = tutto funziona.
Peccato che non fosse proprio così e il silenzio che copriva le vicende e le giornate di questi lavoratori non fosse la conseguenza di un perfetto funzionamento della macchina e di un assoluto rispetto dei diritti e della legalità ma fosse solo la conseguenza di un clima di timore reverenziale in cui i lavoratori si trovavano, timorosi appunto di mettere il naso fuori, capire come funzionano le cose e chiedere aiuto e tutela.
Poi, fortunatamente qualcuno un po’ più coraggioso, più sfrontato o solo più disperato di altri, decide di rivolgersi ad un’organizzazione sindacale, – che per sfortuna della Muraca era lo Slai Cobas di Vibo Valentia – ed ecco scoperto l’arcano.
Altro che isola felice, semmai isola infelice (per i lavoratori)
Perchè se la Locride Ambiente opera ai limiti se non oltre la legalità, la Muraca certo non brilla per efficienza e rispetto dei diritti.
Così scopriamo lavoratori sfruttati selvaggiamente con turni massacranti di 20 ore al giorno, chiamati , dopo il proprio turno, a coprire i territori lasciati sguarniti dalla crisi della Locride Ambiente e costretti a continuare a lavorare fino allo sfinimento ed ovviamente senza alcuna ulteriore retribuzione (abbiamo visto direttamente turni iniziare alle 23 per finire alle 16 del giorno dopo….)
Scopriamo che esistono differenze economiche tra lavoratori e colleghi che svolgono lo stesso servizio di ben €. 400/500,00 al mese con alcuni lavoratori condannati per sempre a restare nel livello J di iniziale inquadramento pur avendo maturato da tempo il diritto al passaggio ai livelli superiori.
Per non parlare dell’inspiegabile assunzione di numerosi lavoratori con il CCNL Multiservizi invece che con quello Fise Igiene Ambientale cui avevano diritto.
Con differenze stipendiali anche qui di ben €. 400,00/500,00 al mese.
Per la serie : facciamo lo stesso lavoro ma qualcuno, a scelta dell’azienda guadagna molto ma molto di meno… ( e poi si parla di isola felice… )
E come primo effetto del nostro arrivo sul cantiere di Locri ecco arrivare, come per incanto, i primi procedimenti disciplinari per i lavoratori iscritti che evidentemente devono essere colpiti o perlomeno messi in difficoltà in maniera da dare un segnale a quegli altri non (ancora) sindacalizzati.
Per la serie colpirne uno per educarne cento….
Questa la situazione che abbiamo trovato nell’isola felice di Locri dove la Muraca non ha esitato (e non esita tuttora) a mobbizzare demansionandolo completamente il proprio Responsabile – Giuseppe Alia – da mesi inutilizzato e senza stipendio che ovviamente stiamo provvedendo a tutelare presso tutte le competenti sedi
Pertanto la domanda è: felice per chi? Non certo per i lavoratori, che ad oggi presso quest’isola felice accreditano ben cinque mesi di stipendi…. e se il Sindaco di Locri ci sente che batta un colpo…. visto che le richieste di intervento sostitutivo avanzate per il pagamento dei lavoratori presso la sua Amministrazione non hanno avuto alcun riscontro…. silenzio assoluto per quello che è un vero e proprio obbligo giuridico!!
Ed anche qui stiamo per andare in Tribunale…
Forse l’isola è felice per l’azienda che in tal modo ha certo potuto maturare ed incassare ingenti guadagni, sulla spalle dei lavoratori e senza rispettare le regole.
Perchè tale situazione – e bisogna pur dirlo – si verifica solo nel territorio reggino e locrese in particolare
con la conseguenza che non vi è dubbio che tali comportamenti vadano ad integrare gli estremi di una vera e propria concorrenza sleale a danno di quelle aziende che, al contrario tali regole le rispettano, pagano gli straordinari o il notturno ed inquadrano correttamente i lavoratori e, di conseguenza, al momento di partecipare alle gare d’appalto, si trovano nella necessità di presentare offerte con ribassi più contenuti rispetto, appunto a Locride Ambiente e alla Muraca che, tanto, i maggiori ribassi presentati per aggiudicarsi le offerte, li fanno scontare ai lavoratori.
Ed il tutto nell’indifferenza generale, delle istituzioni , dell’Autorità Giudiziaria e, anche dei Comuni appaltanti che mai hanno vigilato sul rispetto dei diritti e sulla corretta applicazione dei Capitolati ‘d’Appalto dagli stessi Comuni redatti e formulati.
A Locri, per esempio, il Capitolato Speciale parla espressamente di lavoratori da inquadrarsi co il CCNL Fise Igiene Ambientale.
Il Sindaco e l’Amministrazione tutta si sono mai premurati di verificare che ciò accadesse veramente?
Ebbene, se la domanda non se la sono mai posta (e già questo è gravissimo) allora gliela poniamo noi oggi.
Così che un domani non si possa dire – nel caso vergognosamente – noi non sapevamo, io non sapevo…
Ma un ‘altra cose che abbiamo riscontrato negli ultimi tempi allorquando oltre alla Locride Ambiente abbiamo avuto la ventura di incontrare, nel territorio locrese, la Muraca che già ben conoscevamo trattandosi di società con sede a Lamezia Terme che spesso abbiamo incontrato sul nostro cammino nel territorio vibonese.
Abbiamo riscontrato una a dir poco anomala ‘intercambiambilità tra la Muraca, appunto e la Locride Ambiente, per cui dove la Locride Ambiente è in difficoltà arriva, come un reggimento di cavalleria, la Muraca che interviene, aiuta e sostiene, magari per qualche settimana o per un mese o due per poi lasciare il posto al ritorno della Locride Ambiente.
E’ successo a Siderno, a San Luca e a Monasterace alla fine del 2021 e sta succedendo ora a Palmi , dove di fatto si sta impedendo all’impresa terza ivi affidataria di vederci chiaro e prendere in mano l’appalto, il tutto tramite informazioni negate dietro risibili riferimenti alla privacy.
E ciò magari per preparare il ritorno in pompa magna della Locride Ambiente tra un po’ di tempo
Con la libera concorrenza che va a farsi benedire…
Se non pensassimo che non sia possibile si potrebbe ipotizzare addirittura un ‘cartello’ tra queste due società, magari pensando ad un qualche legame tra i titolari privati della due società…tutti e due riconducibili al territorio di Lamezia Terme.
Ma sappiamo che ci sono istituzioni ed autorità che vigilano su queste cose e che i nostri pensieri (forse) lasciano il tempo che trovano….
Quindi come si può ben capire, altro che isola felice.. per i lavoratori almeno.
A noi, quindi ora non tocca fare altro che rimboccarci le maniche e vedere come fare a renderla veramente felice quest’isola, ma non più per l’azienda ma per i nostri assistiti .
Perchè noi non siamo certo disposia a tollerare e quindi, siamo pronti a tutte le iniziative, giudizarie e di protesta, necessarie per dare significato e contenuto alla parola legalità.
Sperando di riscevere un segnale concreto dalle istituzioni che sinora si sono nascoste dietro i loro silenzi e la loro immobilità.
Il Coordinatore Provinciale
dello SLAI – COBAS di Vibo Valentia
Nazzareno Piperno