R.  e P.

Si sta diffondendo tra i medici,sia di base che specialisti,la” sindrome della truffa”, così succede che parecchie persone veramente e gravemente ammalate,per ottenere una visita o un certificato necessario per dimostrare l’esistenza di una patologia o, per ottenere una visita domiciliare da parte dell’ Inps, si vedono negato ogni diritto perché i medici hanno “paura” di scrivere il vero e fare ottenere la certificazione richiesta dai pazienti, temendo che tale richiesta sia frutto necessario per qualche truffa ai danni degli enti assistenziali.

Le conseguenze di tale comportamento professionale, producono due effetti: il primo e più grave, è la negazione di un diritto a chi sta male; il secondo, è l’ aumento esponenziale di ricorsi all’ autorità giudiziaria. Questo secondo aspetto aumenta il ritardo nella corresponsione dei diritti assistenziali e, purtroppo, la famelicita’ di medici ingordi e senza scrupoli.

Cari medici di famiglia e specialisti,affetti da questa ansia, non è negando un diritto a chi purtroppo ne ha bisogno che si ottiene un lasciapassare di trasparenza ed integrità morale, per diventare cavalieri del lavoro e medaglia al valore civile.

Per questo, basta fare molto meno: correttamente il proprio dovere, senza mortificare e la vita a chi già ce l’ha complicata.

Pino Mammoliti (Pres.Tribunale diritti del malato)