R. e P.
Che sensazione di immenso piacere mi dà stare dalla parte dei più indifesi. L’ avere segnalato a più giornalisti, compresi quelli delle testate nazionali,le vergogne commesse dalla azienda ospedaliera di Reggio Calabria a proposito dei più pesi e più misure adottate nei confronti dei dipendenti ( presunti innocenti, tranne uno per la manager Di furia) con l’ adozione di un solo provvedimento di sospensione dal lavoro per un dipendente monoreddito e con numerosa famiglia a carico,mi consente di chiamare indegni senza se e senza ma,tutti i responsabili di questa Schindler’s list al contrario.

Tutti,nessuno escluso, tra coloro i quali per aggrazziarsi di mezze moine e non ricevere nervate dal potere, sanno e fanno finta di non sapere . Questa è la cifra umana della categoria che Sciascia definiva “Quaquaraquà”.

Altri appartementi alla medesima etnia, fanno finta di non sapere che a Locri non ci sono più medici di base né pediatri perché molti di loro si sono pensionati. Ma dei poveri e dei malati nessuno si preoccupa.

Per carnevale verranno a ringraziare per la “Greca “e per il reparto di oncologia ( voluto da privati cittadini).I gemelli “Daquandocisonoio” Occhiuto e la sorellina Di Furia, indosseranno le maschere della ipocrisia e della strafottenza così come loro suggerito dai camerieri in livrea che li ospitano quando vengono a prendere in giro gli abitanti della locride.

Pino MAMMOLITI