Si era fatto conoscere suo malgrado nei mesi scorsi dal pubblico del programma televisivo “Le Iene”, la cui redazione ne aveva smascherato i raggiri ai danni di una giovane pugliese affetta da gravi patologie, con l’inviata del programma di “Italia 1” che lo aveva intervistato in piazza dei Martiri. Fu un caso che scatenò grande indignazione e anche una raccolta fondi a favore di Tina che alcuni cittadini, con in testa l’avvocato Pino Mammoliti, organizzarono per mostrare il volto sensibile e solidale della città di Zaleuco.

Oggi, per il 36enne locrese  arriva l’irrevocabilità della sentenza con cui il Tribunale di Locri (giudice onorario Loredana Reggio) lo ha condannato a sette mesi di reclusione e 600 euro di multa, per la truffa compiuta nel 2018 ai danni di un proprio concittadino 45enne in cerca di lavoro, difeso dall’avvocato Domenico Sergio Ammendolea.

A riportare la notizia Gianluca Albanese su gazzettadelsud-rc oggi in edicola. 

La vittima aveva sentito da una propria amica (compagna di scuola dell’imputato) che quest’ultimo sarebbe stato intenzionato ad aprire un punto vendita di una famosa compagnia telefonica britannica e che avrebbe selezionato personale da adibire al negozio. Quanto è bastato per alimentare le speranze della vittima che, da tempo in cerca di occupazione, non ha esitato a contattarlo il quale, però, gli ha rappresentato la necessità di dover compiere un corso di formazione a pagamento quale precondizione essenziale per ricoprire tale incarico per un importo di circa 600 euro, con la metà da versare anticipatamente.

Allettata da tale prospettiva (che secondo quanto riferitogli  gli avrebbe garantito uno stipendio mensile di 1.500 euro), la vittima ha versato in tre rate, nel giro di dieci giorni, la somma di 569 euro e, in particolare, dopo il versamento della prima rata da 300 euro, il condannato gli ha addirittura proposto di frequentare il corso specifico per diventare direttore commerciale che, tuttavia, non si è mai tenuto. Né ovviamente è mai stato aperto il fantomatico negozio di telefonia in franchising della compagnia britannica. Né a Locri, né altrove.

Leggi l’articolo completo sull’edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Cronaca