Si è conclusa con la richiesta di condanne a complessivi 132 anni e 2 mesi di reclusione la requisitoria del sostituto procuratore Vittorio Fava nei confronti di 16 imputati del processo scaturito dall’indagine antimafia “New Generation-Riscatto II”. Per altri quattro imputati il pubblico ministero della Procura antimafia di Reggio Calabria ha concluso con la richiesta di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”. Le condanne richieste dal pm reggino vanno da un minimo di 3 a un massimo di 18 anni di reclusione.
Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, nel corso dell’intervento, durato tre ore, il dottore Fava ha ricostruito gli esiti dell’istruttoria dibattimentale, che si è svolta al cospetto del tribunale penale di Locri (presidente Ada Vitale, consiglieri Cristina Foti e Dario Sciutteri), nel corso della quale sono stati escussi decine di testimoni e consulenti e periti. Il pm reggino ha richiamato l’attenzione dei magistrati di piazza Fortugno sugli esiti investigativi emersi nel corso di due attività d’indagine complementari, convenzionalmente denominate “New Generation” e “Riscatto II”, condotte dai militari del Gruppo Carabinieri di Locri, finalizzate alla disarticolazione di quelle che sono, in parte, ritenute le “giovani leve della cosca Cordì”, operante principalmente nel territorio di Locri, e alla rilevazione giudiziaria delle richieste estorsive avanzate da esponenti della locale consorteria nei confronti di imprenditori della Locride. Un terzo filone sul quale ha discusso il pm ha riguardato il favoreggiamento della latitanza di un presunto esponente della famiglia Cordì.