Il tribunale di Locri ha emesso il verdetto sul caso dell’ascensore destinato al teatro comunale e rubato per essere installato in un’abitazione privata: un imputato è stato condannato, mentre gli altri quattro sono stati assolti. L’accusa riguardava il furto aggravato mediante l’uso di mezzi fraudolenti e il falso ideologico.
Le indagini, avviate in seguito alla denuncia della ditta appaltatrice dei lavori di costruzione del teatro – inaugurato nel 2018 – hanno portato alla luce una vicenda che ha destato grande scalpore. Secondo la ricostruzione accusatoria, un cittadino di Locri, con la complicità di altre persone, si sarebbe impossessato dell’ascensore di proprietà comunale, destinato al teatro, per venderlo e farlo installare in una casa privata. Il tutto sarebbe avvenuto dietro un pagamento di poche migliaia di euro.
Il caso ha sollevato interrogativi sull’uso improprio dei beni pubblici e sulle responsabilità nella gestione del patrimonio comunale. La condanna di uno degli imputati rappresenta un segnale, ma le assoluzioni sottolineano la complessità dell’accertamento delle responsabilità individuali in una vicenda dai contorni controversi.
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