È stata una voce unitaria quella che si è levata  dalla Sezione arbitri di Locri contro ogni forma di violenza nello sport, in particolare, nel calcio. L’incontro ha fatto seguito all’aggressione subita da un giovane arbitro di Locri e da suo padre, che assisteva a un incontro di calcio della categoria “giovanissimi”, da parte di un dirigente di una squadra della Locride, nel corso di un incontro della categoria “giovanissimi”. In attesa di ulteriori sviluppi, sulla vicenda sono in corso le indagini, ma per approfondire quando accaduto e comprendere l’esatta dinamica dei fatti, si è tenuto l’incontro per discutere e approfondire il tema della violenza nello sport che, purtroppo, investe anche il settore giovanile.

Come riportato da Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, l’argomento è stato al centro dell’appuntamento coordinato da Anselmo Scaramuzzino, presidente della sezione Aia di Locri, che ha stigmatizzato ogni forma di violenza aggiungendo: «Non è nostra intenzione chiedere di fermare i campionati perché andremmo a penalizzare la gran parte degli educatori-allenatori di calcio che fanno tanto bene. Non vogliamo che una piccola minoranza, che ancora purtroppo esiste, rovini uno sport, un gioco, un luogo dove i ragazzi vanno per formarsi e non ad assistere ad incontri violenti».