R. e P.
L’episodio dell’aggressione al prof. Claudio Romeo non è passato senza ripercussioni sullo stato emotivo degli studenti del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che hanno deciso di scrivere una lettera di solidarietà e vicinanza al docente, dichiarando disprezzo per la violenza a favore di un dialogo costruttivo.
Così le parole del comunicato: “I rappresentati d’istituto e l’intero comitato studentesco, in nome di tutti gli studenti frequentanti il Polo liceale “Zaleuco- Oliveti- Panetta- Zanotti Bianco”, esprimono solidarietà e vicinanza al professor Claudio Romeo che giovedì 28 novembre, nei locali della sede centrale dell’istituto, ha subito una vile aggressione da parte di un genitore. Quanto accaduto ha lasciato nell’intera comunità scolastica e, soprattutto in noi ragazzi, dolore e sconcerto, perché riteniamo che solo attraverso il dialogo e il confronto si possano gettare le basi per la formazione di giovani maturi e responsabili. Dove non si accetta ciò si generano solo violenza e arroganza. Siamo vicini al professor Romeo, docente di scienze stimato e apprezzato da tutti, e gli auguriamo di ritornare al più presto al suo lavoro con la stessa passione e dedizione per l’insegnamento e la scuola che ha dimostrato in questi anni allo Zaleuco”. Si evince un chiaro disagio verso azioni provenienti da persone che dovrebbero essere un esempio educativo imprescindibile. Nello stesso tempo viene confermata la forza della speranza delle nuove generazioni, che credono nel rispettoso confronto e nell’ascolto, che arricchiscono ed edificano, per costruire un mondo in armonia, dove le divergenze vengono superate in nome di una sinergia educativa, che forma al valore della persona e non alla sua negazione. “Cultura significa, anzitutto, creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a nulla” (Oriana Fallaci)