R. e P.

A conclusione di un anno scolastico straordinario e pieno di soddisfazioni, per il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, si va ad aggiungere un altro risultato nel campo dei concorsi letterari. L’allieva Isabella Orlando, della classe V B, da poco diplomata con ottimi risultati, ha ricevuto una menzione speciale al Concorso Letterario Nazionale “Premio Massimo De Nardis” 2024, con il testo narrativo “Oltre l’Orizzonte”.

Il Circolo nautico sanbenedettese ASD, per ricordare Massimo De Nardis, stimato medico, e rinnovare, nelle nuove generazioni, l’amore per la letteratura e per il mare, promuove, come ogni anno, il premio che porta il suo nome. “Massimo era un uomo bello e sognatore, capace di trasformare le occasioni della vita, le trame della letteratura ed i momenti dell’amicizia in avventure di cui era narratore e protagonista. Massimo era un marinaio forte e coraggioso, il mare era per lui istinto e passione, i compagni del porto e delle officine sporche di grasso e di olio, così come i vecchi pescatori e i dipartisti più esperti, lo riconoscevano come “uno di loro”. Massimo era un medico amato e stimato e a tutti noi ha fatto scoprire la letteratura del mare e le sue infinite voci e vite”.

Isabella, seguita, nel suo percorso, dalla prof.ssa Rossella Fontana, ha ricevuto il meritatissimo riconoscimento da una giuria composta da ragazzi di una scuola secondaria di secondo grado, che ha dovuto valutare le opere secondo i seguenti aspetti: 1) pertinenza rispetto alla traccia; 2) aspetto formale e linguistico; 3) innovazione e creatività; 4) messaggio complessivo. Il racconto di Isabella, emozionante e coinvolgente, catapulta negli stati d’animo di coloro che fuggono disperati, attraverso il mare, per cercare una nuova vita, un futuro dove i loro sogni possano essere liberi di realizzarsi. E quando ciò è filtrato dagli occhi di una bambina, la cosa tocca più in profondità, ci porta, empaticamente, a paragonarla alla vita dei nostri figli, al di qua del mare, lontani dalle aberrazioni del terrorismo e, in maniera sottesa, proviamo una comprensione che cela un sospiro di sollievo nel sapere che dormono tranquilli nei propri letti, al di qua del mare.

Per Talia, la protagonista, il mare è stato il grande separatore dalla sua infanzia e dalla sua spensieratezza, ma è stato anche il salvatore da una morte certa, che avrebbe interrotto la sua vita e i suoi sogni. Ma il mare mette alla prova le nostre certezze, perché mutevole e imprevedibile, e allora continuare a vivere sa di miracolo. Come il mare anche gli equilibri mondiali odierni non garantiscono una sicurezza sul futuro che ci attende, ma possiamo migliorare il presente, aprendoci all’accoglienza e all’autentica comprensione, perché i figli delle guerre e degli atti terroristici sono figli di tutti, e dare un futuro a loro significa avere una società libera, inclusiva e culturalmente aperta al confronto e alla crescita. Bisogna far passare il messaggio che il mare è un mezzo che unisce, comunica ed estende la nostra mente “oltre l’orizzonte”. Isabella, questo, lo ha trasmesso benissimo! “Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore del frumento al tramonto dell’uva di vendemmia, ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste” (Erri De Luca)

 

COMITATO PER LA COMUNICAZIONE DELLO ZALEUCO