Il Team Calabria del Club Triumph Regno delle Due Sicilie accende un sorriso tra i pazienti, rendendo più leggere le lunghe ore di terapia
Un piccolo grande gesto può fare la differenza, soprattutto dove la sofferenza è quotidiana e il tempo sembra non passare mai. È con questo spirito che il Team Calabria del Club Triumph Regno delle Due Sicilie ha donato sette televisori al reparto di nefrologia e dialisi dell’ospedale di Locri, uno per ciascuna stanza dedicata ai trattamenti.
L’iniziativa nasce dal desiderio di alleviare la solitudine e la monotonia dei pazienti in dialisi, che trascorrono in media 12 ore a settimana collegati alle apparecchiature. “Vivere tre volte a settimana per quattro ore in ospedale non è facile – ha raccontato un paziente – ma un televisore che ti fa compagnia può trasformare quelle ore in qualcosa di più sopportabile, quasi familiari.”
Il presidente del club ha sottolineato come l’idea sia nata durante una delle loro uscite in moto, parlando con il dottor Orlando, membro del Team Calabria e medico dell’ospedale locrese. “Durante una chiacchierata ci siamo resi conto di quanto fosse importante offrire un momento di svago ai pazienti. La risposta del gruppo è stata immediata: ci siamo autotassati per acquistare i televisori e donarli al reparto.”
Ma il valore dell’iniziativa va ben oltre il dono materiale. “Non è il costo dell’oggetto che conta, ma il valore umano che racchiude”, ha ricordato uno dei promotori, sottolineando il desiderio di smontare lo stereotipo del motociclista ribelle, mostrando invece un volto solidale e sensibile.
E’ stato ribadito quanto la presenza dei televisori rappresenti un passo importante verso l’umanizzazione della cura: “Non risolveranno il problema della malattia, ma possono offrire distrazione, conforto, e un senso di compagnia in momenti difficili.”
A chiudere la cerimonia, le parole toccanti di un paziente: “In quelle quattro ore ci sentiamo spesso soli. Un televisore, che canta e parla, è una presenza preziosa. È come se ci fosse qualcuno con noi. E questo, credetemi, per noi è vita.”
Un gesto semplice, ma carico di significato. Un esempio concreto di come anche la passione per le moto possa trasformarsi in solidarietà su due ruote, portando umanità dove ce n’è più bisogno.
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