COMUNICATO STAMPA
Locri al Teatro 2023/2024: conclusa con un successo straordinario la manifestazione tra musica e teatro di qualità
L’assessore Bumbaca:«Un programma che ha accontentato tutti grazie allo spirito di squadra»
Si è conclusa con un successo straordinario la stagione di “Locri al Teatro 2023/2024” che, dal novembre scorso fino all’ultima data del mese di aprile, con una serie di spettacoli di alto livello, al Palazzo della Cultura, ha superato ogni aspettativa, anche per i risultati raggiunti in termini di gradimento e di pubblico.
La manifestazione, sotto la gestione dell’Accademia Senocrito, diretta da Saverio Varacalli, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Locri, Assessorato alla Cultura, l’Aps Cultura e Territorio con il Festival del teatro classico di Locri Epizifiri Tra mito e Storia, il Gal Terre Locridee ed il Centro Teatrale Meridionale, con direttore artistico Domenico Pantano, ha previsto per la città di Zaleuco, una programmazione multidisciplinare, tra musica e teatro di qualità, arricchendo il calendario anche per le scuole con “Locri al teatro – Scuole”.
Locri al Teatro ha aperto i battenti, il 19 novembre scorso, con l’anteprima “Il sogno di Ipazia”, scritto da Massimo Vincenzi ed interpretato da Francesca Bianco, per poi proseguire il 3 dicembre, con l’eccellente violinista coreano-americana Elly Suh, accompagnata dalla Senocrito Festival Orchestra, sotto la guida del M° Gianluca Marcianò che, insieme, hanno eseguito “Le Quattro Stagioni”di Vivaldi; spazio poi al teatro, il 10 dicembre 2023, con la commedia di Norm Foster “C’è un cadavere in giardino”, con i due attori protagonisti, Sergio Muniz e Miriam Mesturino e all’emozionante rivisitazione della favola di Cenerentola in commedia musicale, “Cinderella Swing”, con Alessandra De Pascalis, Jessica Ferro e Sara Colafranceschi, durante le festività natalizie.
La musica ha fatto ancora da padrona, il 13 gennaio di quest’anno, in cui ad esibirsi sono stati la Senocrito Festival Orchestra diretta dal M° Gianluca Marcianò, con l’esecuzione de “Le Quattro Stagioni” di Astor Piazzolla, accompagnata dal solista al bandoneon, Mario Stefano Pietrodarchi, e l’esecuzione di “The Fifth Season” del compositore libanese, Khaled Mouzanar, in cui lo stesso autore ha suonato al pianoforte.
A calcare il palco del Pala Cultura, anche l’attore Paolo Conticini che, il 20 gennaio, con lo spettacolo “La prima volta”, ha tracciato un breve ed ironico bilancio della sua vita, un vero e proprio viaggio, in cui l’attore tra un aneddoto e l’altro, ha raccontato le sue prime volte; ed ancora, Salvatore Arena che, con lo spettacolo “Come un granello di sabbia”, ha ripercorso il caso di Giuseppe Gulotta, ex muratore di Certaldo, che ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia, a causa di un errore giudiziario, perché accusato ingiustamente dell’omicidio di due carabinieri nella caserma di Alcamo Marina.
Altro spettacolo, a cura del Centro Teatrale Meridionale, è stato Taddrarite, il 24 febbraio, con Donatella Finocchiaro, Luana Rondinelli e Giovanna Mongiù, il cui testo dell’opera, che ha raccontato una tematica delicata, quale la violenza dell’uomo sulla donna, è stato premiato al Roma Fringe Festival, come miglior drammaturgia.
Alessandro Di Somma, Diego Migeni e Yaser Mohamed, sono stati invece, i tre interpreti di “39 Scalini” tratto da un film di Alfred Hitchcock, con un susseguirsi di gag esilaranti, intrighi, colpi di scena e citazioni cinematografiche, che hanno reso lo spettacolo suggestivo e coinvolgente.
Sold out anche per il poliedrico Luca Ward, attore e maestro del doppiaggio che il 7 aprile, nel suo one man show, “Il talento di essere tutti e nessuno”, ha raccontato non solo del lavoro che ha fatto su di sé come artista, con dei chiari riferimenti al talento che l’ha reso famoso (la voce) ma anche del suo trascorso intimo e personale, come uomo, marito e padre.
A impreziosire questa stagione teatrale, anche Jesus Emiliano Coltorti, Adriana Ortolani e Giuseppe Manfridi, in “Shylok – Il Giudeo”, che il 14 aprile, in un dibattito furente con il pubblico, il protagonista di uno dei massimi capolavori shakesperiani, è chiamato ad andare a fondo di una storia dal cui lieto fine è l’unico ad essere escluso e nel modo più feroce possibile.
Protagonisti delle ultime tre date, ovvero il 18, 20 e 21 aprile, sono stati prima, la divertentissima Emanuela Aureli che, accompagnata dal chitarrista Giadomenico Anellino, ha portato in scena, attraverso cambi di voce e di espressioni mimiche, i personaggi con i quali negli anni, si è fatta conoscere al grande pubblico; poi Francesco Paolantoni che, con l’esilarante commedia “O tello o…io, il genio comico napoletano, è tornato al suo primo amore e dunque al teatro, dopo una lunga carriera; finale con il botto anche con il grande interprete, Edoardo Siravo, protagonista di “Moby Dick”, un racconto di Massimo Vincenzi, tratto dal celebre romanzo di Herman Melville e messo in scena dal regista Carlo Emilio Lerici.
«Qualità. Questo è il termine che più mi sento di attribuire alla rassegna teatrale appena conclusa a Locri – ha detto l’assessore alla Cultura, Domenica Bumbaca – . Nella nostra città, grazie alla professionalità e la collaborazione dell’Accademia Senocrito, l’Aps Cultura e Territorio, del Centro Teatrale Meridionale, abbiamo potuto assistere a spettacoli di qualità e cultura. Un programma – ha aggiunto Bumbaca – che ha accontentato tutti, dalla tragedia, alla commedia, dagli spettacoli di umorismo, al teatro per le scuole e concerti di musica che hanno impreziosito il programma proposto. La più bella soddisfazione? Aver visto bambini di 3 anni con gli occhi spalancati alla vista dello spettacolo e vedere giovani e meno giovani essere appassionati del teatro. Abbiamo coinvolto la città – ha concluso – grazie allo spirito di squadra di chi realmente vuole costruire e programmare un percorso culturale».