Si è svolto stamani presso il Palazzo della Cultura di Locri l’incontro letterario fra gli studenti Locresi ed il Generale dei Carabinieri in pensione Angiolo Pellegrini per discutere del suo libro “Noi, gli uomini di Falcone – la guerra che ci impedirono di vincere”, organizzato dall’assessorato della cultura della Città.
Storia che ha inizio fra il 1981 e il 1985 durante la famosa guerra di mafia a Palermo che scoperchiò la cupola di Cosanostra. Oltre a dare un prezioso contributo storico e cronologico l’opera di Pellegrini vuole omaggiare la memoria degli uomini che per senso di dovere e di umanità si opposero alla prepotenza – come la definisce lui stesso – della mafia.
Fra le pagine dell’opera non si incontrano solo i più noti Falcone, Borsellino, Chinnici e Dalla Chiesa, emblema dell’antimafia, ma anche i carabinieri “semplici” e gli uomini che hanno contribuito, anche a costo della vita, a fermare uno dei periodi più sanguinari della storia d’Italia.
Testimonianza di una consapevolezza incredula ed arrivata in ritardo, ma laddove la mafia ha imposto il suo potere gli uomini di Pellegrini, allora comandante della sezione Antimafia, hanno creato un nuovo modo di fare indagine, portando al famoso Maxi Processo che per la prima volta ha dipinto il volto di Cosanostra.
SARA FAZZARI