Aristide Bava
LOCRI – Le potenzialità turistiche del territorio , grazie anche alla spinta propulsiva del Porto delle Grazie di Roccella, i tesori archeologici , l’arte e la cultura, sono gli ingrediaenti principali per sostenere la candidatura della Locride a Capitale della cultura 2025. Tanto è emerso dal convegno organizzato dal Lions Club di Locri e dal Lions club di Siderno tenutosi presso l’ accogliente location del giardino dell’ Accademia Senocrito di Locri alla presenza di un folto pubblico che ha seguito con grande interesse gli interventi che hanno caratterizzato la serata.
Ma alla base di tutto – lo ha ben precisato lo stesso sindaco di Locri Giovanni Calabrese – è necessaria una sinergia collettiva che, probabilmente non fa ancora parte della cultura istituzionale della Locride. Un neo che è necessario cancellare se si vuole veramente far crescere il territorio. Il convegno, ben presentato da Giulia Arcuri, forte di innata eleganza, è stato caratterizzato oltre che da una significativa e apprezzata relazione del Prof. Giulio Cesare Papandrea che si è soffermato con dovizia di particolare sul ritrovamento, di 50 anni fa, dei Bronzi di Riace – argomento da lui trattato in un suo libro dal titolo I Bronzi di Riace tra storia e leggenda – non mancando di evidenziare alcune notizie inedite che ancora sono avvolte da un alone di mistero. Papandrea ha anche ricordato la vicenda della Persefone ,peraltro mai accreditata al territorio ma piuttosto in maniera del tutto sbagliata a Taranto. Un convegno che ha poi registrato anche da un pregevole intervento programmato dell’ Avv. Francesco Macrì, responsabile del settore cultura del Corsecom e professionista animato di forte passione per il sociale. Macrì ha legato il passato del territorio della Locride con le possibilità che i tempi attuali si coniughino con la voglia di sviluppo già proiettata verso il futuro.
Una ambizione che trova spazio anche attraverso questa candidatura della Locride come Capitale della cultura 2025 ma che deve passare anche attraverso la soluzione di problemi atavici e, primo tra tutti, quello del completamento della nuova SS. 106, argomento che rimane di stretta attualità . Argomentazioni, quelle di Papandrea e Macrì’ fortemente condivisibili e che, accostate alle dichiarazioni del sindaco Giovanni Calabresi, dovrebbero far riflettere i nostri organismi istituzionali e gli stessi sindaci del territorio. Una serata, peraltro, impreziosita non solo dalla presenza dei rappresentanti delle più importanti Associazioni e Club service del territorio ( Rotary, Kiwanis, Fidapa , ecc.) e del Presidente della Circoscrizione Lions, Giuseppe Ventra che ha portato il saluto del Governatore Franco Scarpino già impegnato per la valorizzazione della comunità locali della Calabria, ma anche di vari uomini e donne di cultura tra i quali la scrittrice Palmà Comandè, appena reduce dai grandi successi conseguiti con la sua ultima opera “La Padrina” e l’artista Giuliano Zucco, maestro della pittura contemporanea. Quest’ultimo ha voluto onorare la serata con un quadro, appositamente realizzato, sui bronzi di Riace e una bella poesia sui due “guerrieri” declamata con l’apprezzamento generale del pubblico. Una serata alla quale ha preso parte attiva anche Fabio Filocamo, amministratore delegato del Porto di Roccella, struttura che è già diventata importante volano di sviluppo per il turismo della Locride e che potrebbe assumere un ruolo di primaria importanza nella sfida per Locride Capitale della cultura.
Tante possibilità, dunque, ma la necessità di una sola parola d’ordine: Sinergia. Solo in questo modo si potrebbero esaltare le grandi potenzialità di un territorio che sta cercando disperatamente un suo posto al sole – che merita ma che gli viene ancora negato – nel panorama nazionale e internazionale. Un monito per tutti i cittadini della Locride e soprattutto per i sindaci e i rappresentanti politici. Solo in questo modo si può sperare di vincere la difficile sfida.
nelle foto
L’intervento di Giulio Cesare Papandrea più Calabrese, Ventra, Macrì