Rischiano condanne per complessivi 117 anni e 8 mesi di reclusione sette degli imputati del processo scaturito dall’operazione “Malea” che hanno scelto il giudizio con il rito abbreviato. Per uno di questi, durante la sua requisitoria il sostituto procuratore ha chiesto l’assoluzione.

Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, il pm Calamita, che a breve lascerà la Dda reggina per approdare alla Procura di Bari, nel corso dell’intervento ha ricostruito gli esiti dell’inchiesta “Malea” – dall’antico nome di Mammola – condotte dalla Squadra Mobile che hanno permesso, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, di documentare l’esistenza dei presunti vertici e partecipi della “locale di ‘ndrangheta di Mammola”, capace di controllare quel territorio, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti.