Il commissario liquidatore di una società cooperativa di Vibo Valentia è stato posto agli arresti domiciliari dai finanzieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Vibo con l’accusa di peculato in esecuzione di un’ordinanza del gip.
Lo stesso giudice ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo di beni per un ammontare di 864.396 euro nei confronti di due soggetti e di una società operante nel settore dell’elaborazione di dati.
Dalle indagini sarebbe emerso come il commissario liquidatore si sia appropriato, nel tempo, di ingenti somme di denaro della procedura concorsuale – pari all’importo sequestrato – attraverso assegni e bonifici, privi di giustificazione, sia in proprio favore che a beneficio di un’altra persona, nonché di una società riconducibile al proprio nucleo familiare.
In particolare, dagli accertamenti sarebbe emerso che il commissario liquidatore aveva aperto due conti correnti intestati alla società in liquidazione coatta amministrativa, uno solo dei quali veniva reso noto al ministero dello Sviluppo economico, e tramite gli stessi effettuasse importanti movimentazioni di denaro, senza fornire alcuna rendicontazione né documentazione giustificativa, procurando così un indebito vantaggio economico a sé e a soggetti a lui vicini e causando allo stesso tempo un rilevante danno patrimoniale alla società in liquidazione e ai creditori della stessa.
Al professionista viene, contestato anche il reato di avere aggravato il dissesto della società esponendo fatti non rispondenti al vero.
ansa