La famosa espressione di Dante colui che fece per viltade il gran rifiuto (vv.59-60) ha dato origine a un dibattito tormentato e irrisolto. Partiamo dalle ipotesi meno accettabili , innanzi tutto i personaggi i personaggi biblici-evangelici .Qualcuno ha pensato ad Esaù , figlio di Isacco , che ritornato dalla caccia affamato , vendette ( e’ il verbo usato dal testo biblico ) al fratello Giacobbe il diritto della primogenitura per un piatto di lenticchie . Altri critici , tra cui Giovanni Pascoli . hanno preferito vedere in questo meraviglioso ignavo dell’Inferno dantesco Ponzio Pilato , governatore della Galilea , che non ebbe il coraggio di assolvere Cristo dall’accusa di essersi presentato come re dei Giudei .
Oggi la maggior parte dei commentatori ritiene valida l’identificazione fra l’allusiva figura dantesca e il pontefice Celestino V . Tale ipotesi potrebbe essere invalidata dal fatto che Celestino , morto nel 1296, fu canonizzato nel 1313 . Sembrerebbe strano che Dante ponga un Santo all’Inferno ; ma non va dimenticato che la bolla della canonizzazione fu tenuta per molti anni segreta e dunque fu ignota a Dante .
Celestino V , il cui vero nome era Pietro Angeleri da Morrone , nacque nel 1215 nella Contea del Molise . Nel 1233 fu ordinato sacerdote , ma decise di dedicarsi alla vita eremitica . Eletto papa il 5 luglio 1294 , accetto l’incarico con grande perplessità . Il 5 Novembre il re Carlo II e il papa Celestino V si recarono a Napoli , dove il pontefice confermò la sua scelta di vita eremitica . Qui attiro molti fedeli , tra cui forse anche Dante . Col passare del tempo risulto evidente che Celestino , umile e utopista , veniva ingannato da ecclesiastici potenti e corrotti .Il 13 ottobre 1294 Celestino abdicò pronunciando un breve discorso , dopo di che ascese al trono spogliandosi delle insegne pontificali . Il 24 dicembre fu eletto Benedetto Caetani con il nome di Bonifacio VIII. Il nuovo papa , temendo che Celestino V potesse reclamare in un secondo momento il soglio pontificio , lo fece rinchiudere in un castello presso Alatri , dove mori nel 1296.
Professore Vincenzo Bruzzaniti