«La destra italiana cavalca i problemi della gente, ha raccolto i voti così ma ora che governa non riesce a risolverli». Così l’ex segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti ospite a Siderno in un appuntamento organizzato dal circolo dem in linea con le iniziative di rigenerazione del partito calabrese guidato da Nicola Irto.
«In questo Comune c’è una speranza di Italia – ha rimarcato Zingaretti – è un modello di come si deve governare in un territorio che sappiamo ha una forte infiltrazione mafiosa ma che non è rimasto fermo. E’ una speranza italiana per come si deve amministrare e anche dal punto di vista politico un modello a cui guardare. Io sono qui come militante di una forza politica che vuole guardare al futuro. Mariateresa Fragomeni non ha bisogno di consigli. Nessuno più di un sindaco che dopo 10 anni di commissariamento può essere un esempio per una politica più bella e più efficace».
Intervistato dal direttore de “Il Reggino” Claudio Labate, Zingaretti ha lanciato la sfida alle politiche del governo Meloni, considerate profondamente antimeridionali e lesive dei diritti sociali e civili dei cittadini. «Il Pd rimane un’esigenza democratica – ha detto Zingaretti davanti alla platea sidernese – vorrei più Pd e meno pezzi di Pd. Mi sono dimesso contro le sue degenerazioni, contro il correntismo esasperato che mette al primo posto le esigenze delle parti e che non coincide con le esigenze di tutti. La rigenerazione in Calabria? Sono molto contento perché forse anche per le mie dimissioni percepisco un maggiore senso di responsabilità.
Dobbiamo stare all’opposizione 5 anni e dobbiamo usare questo tempo per ricostruire un rapporto di empatia con i cittadini che spesso trasformano questa solitudine in rabbia. Una cosa però la devo dire: mai più divisi alle elezioni. Salario minimo? La petizione è fondamentale, si tratta di una battaglia a difesa della Costituzione repubblicana. I dubbi della destra? Fanno finta di non vedere e di non conoscere l’articolo 36. Abbiamo assunto questa iniziativa politica insieme a Calenda e Conte. L’alleanza si deve costruire sui contenuti. Se la Schlein è la persona giusta? Si, assurdo criticarla perché troppo a sinistra e vicina ai ceti sociali deboli. Dobbiamo insistere su questa strada».
Presenti in sala il gruppo dirigente regionale e provinciale, sindaci ed amministratori, militanti del Partito Democratico. «Tutte le questioni di un anno fa non sono state risolte dal Governo e le diseguaglianze stanno aumentando – ha proseguito Zingaretti – Si sono preoccupati a tagliare le tasse sulle rendite finanziarie ma non si sono preoccupati di tutelare la sanità e la scuola pubblica. Sono ottimista perché si è aperto un fronte che sta riportando a dialogare quella parte di Italia che in parlamento è in minoranza, ma nel paese rappresenta la maggioranza, e questo è figlio delle follie delle divisioni».
Sulle Autonomie la posizione di Zingaretti è chiara: «La legge Calderoli non va bene perché fa saltare tutti i principi di uguaglianza – ha evidenziato – E’ un progetto che distrugge d’Italia. Un partito che si chiama Fratelli d’Italia come fa a votare una legge del genere e usare la parola patria? Noi faremo una battaglia per difendere la patria dentro l’Europa unita». Quindi un passaggio sull’emergenza migranti: «Per mesi la destra italiana ha usato il tema dell’immigrazione un modo demagogico per raccogliere voti attraverso una campagna elettorale sotto lo slogan “Siamo pronti” – ha osservato – ma poi ci siamo accorti che non erano pronti. Abbiamo avuto i flussi più alti della storia della repubblica».
Tra i temi snocciolati nel corso del dibattito anche quello relativo aI Ponte sullo Stretto. «Abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio – ha rimarcato Zingaretti – Mi fa piacere che Salvini sia uno che ama così tanto il sud e vuole fare il ponte, ma poi lo odia sposando l’autonomia differenziata di Calderoli. Sulle infrastrutture la prima parola deve essere data ai sindaci, i piani infrastrutturali vanno decisi ascoltando le condizioni di vita delle persone».
Ilario Balì -ilreggino.it