Caro Tito, ho appreso da taluna stampa regionale di domenica 16 marzo 2025 ore 08.46  (https://www.lametino.it/Eventi/lamezia-la-terza-edizione-del-premio-re-italo-terra-degli-enotri-il-4-aprile.html) che il dottore Giuseppe Campisi (Presidente regionale  ACLI TERRA CALABRIA, nella foto seguente al primo paragrafo) è riuscito ad organizzare, pur tra tante difficoltà e con l’aiuto di amici volenterosi, anche la terza edizione del “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” la cui cerimonia di assegnazione avverrà alle ore 18 di venerdì 04 aprile nell’Auditorium del Seminario Vescovile di Lamezia Terme (CZ).

1 – I PREMIATI DELLA TERZA EDIZIONE 2025

Dal 2023 tale Premio ha cadenza annuale e primaverile. La cerimonia di consegna avviene sempre nella città di Lamezia Terme. Nella edizione 2025 i premiati sono 14. Ecco i loro nomi, qui inseriti nella medesima sequenza inviataci dall’Ufficio Stampa dell’evento, alle ore 10.59 di ieri (venerdì 28 marzo 2025); e che qui fedelmente trascrivo. Come puoi notare, due, in pratica, sono “Premi alla memoria” (Guido Rodhio e Luigi Lombardi Satriani) anche se ciò non viene precisato; infatti, nel seguente elenco, tale doverosa precisazione è mia (con gli anni di nascita e di morte).

1-Mons. Francesco SAVINO (Vescovo di Cassano allo Jonio); 2 – Michele GRANDINETTI (Imprenditore); 3 – Guido RHODIO (1935 – 2023) Politico, già Presidente della Regione Calabria, studioso di Cassiodoro; 4 – O. P. COPPI (Impresa); 5 – Luigi LOMBARDI SATRIANI (1936 – 2022) già Docente universitario, antropologo, politico; 6 – Angelo FRASCARELLI (Docente dell’Università di Perugia); 7 – AZIENDA VULCANO (olivicoltura biologica); 8 – GRENCI PIPE (Artigiano e artista, produttore di pipe); 9 – Ente morale FAMILIA GERMANO’ (Casa di cura, Oppido Mamertina RC); 10 – Giovanni PENSABENE (Presidente Fondazione CARICAL); 11 – Maurizio CARNEVALI (Artista, pittore e scultore); 12 – CONSORZIO DEL CEDRO (Gruppo di imprese produttrici cedro di Calabria); 13 – Gianluigi GRECO (Docente Unical e Presidente Associazione Italiana Intelligenza Artificiale); 14 – FONDAZIONE ACHILLE GRANDI di Roma.

2 – CALABRIA LA PRIMA ITALIA

In tale occasione, nella stessa Sala delle Premiazioni sarà possibile acquistare copia del libro “Calabria la prima Italia” (Edizione italiana di Giuseppe Meligrana di Tropea con fedele traduzione di Sara Cervadoro dall’edizione statunitense del 1939 di Gertrude Slaughter docente dell’Università del Wisconsin). Un prezioso ed indispensabile documento che dovrebbe stare in tutte le case degli italiani, in particolare dei calabresi (pure per alimentare il necessario orgoglio e la migliore consapevolezza delle proprie origini). I contenuti di tale libro ben si inseriscono nelle motivazioni che hanno originato tale “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” e che qui di séguito riporto ad ogni buon fine.

<< La Calabria – è scritto a chiare lettere sulla locandina del Premio – ha bisogno di essere raccontata per le sue antichissime origini, il patrimonio umano e culturale, le bellezze naturali, i talenti e carismi, gli imprenditori della creatività, del buon cibo e della tutela della biodiversità. Re Italo nelle Terre degli Enotri per un cammino rigenerativo, contemporaneo, illuminato e progredito >>. Concetti che, nel corso della cerimonia di premiazione, saranno meglio sviluppati e approfonditi dalla professoressa Stefania Mancuso dell’Università delle Calabria di Cosenza con la relazione << Re Italo, la percezione dell’antico e lo sviluppo del territorio >>.

La serata sarà animata, introdotta e coordinata dal conduttore TV Massino Mercuri.

Gli interventi saranno curati dallo stesso ideatore, promotore ed organizzatore del Premio, Pino Campisi, seguìto dall’ex Presidente della Provincia di Catanzaro, Leopoldo Chiefallo, nelle sue attuali vesti di Presidente di “Lamezia-Europa SpA”. Concluderà Antonio Russo, Presidente della fondazione “Achille Grandi” di Roma.

Gli interventi saranno aperti pure al pubblico presente in sala, che, solitamente, è assai numeroso, qualificato, attento, motivato e partecipe.

3 – VALORIZZARE LA PRIMA ITALIA

Come dovrebbe essere ormai abbastanza noto, da ben 43 anni (proprio dall’aprile 1982) sto cercando, in tutti i modi possibili, di sollecitare le Istituzioni locali, regionali, nazionali e persino europee a valorizzare il fatto importantissimo quanto strategico che il nome Italia sia nato in Calabria (circa 3500 anni fa). Non fa alcuna differenza, poi, se tale nome sia scaturito da Re Italo o dall’animale totemico locale (come è avvenuto pure per talune zone e province italiane) o per altri sconosciuti motivi. E’, comunque, realtà che tale nome (sorto tra i Golfi di Lamezia e di Squillace, come attestano i più attendibili storici antichi) ha superato tante prove fino a giungere intatto al 17 marzo 1861 quando a Torino è nato ufficialmente e solennemente il Regno d’Italia, dopo l’unificazione o conquista (per quanto discutibile) degli Stati (piccoli e grandi) che allora componevano la Penisola e le Isole. Paradossalmente, avrebbe potuto denominarsi Grande Savoia, visto e considerato che tale riunificazione nazionale era stata realizzata dai regnanti di Casa Savoia oppure Regno di Piemonte. O con altro nome. Invece, da secoli e in tutti i patrioti unionisti, specialmente per Dante Alighieri e nel Risorgimento, il nome ITALIA ha galvanizzato il desiderio di unità nazionale dalle Alpi alla Sicilia, come ai tempi dell’imperatore romano Ottaviano Augusto, duemila anni fa. Bisognerebbe tenere in giusto conto e valorizzare al massimo possibile tutto ciò. Invece le Istituzioni languono ancora troppo troppo a riguardo.

Infatti, bisognerebbe tenere conto che durante la dominazione romana sia stato proprio l’imperatore Ottaviano Augusto che ha esteso con decreto il nome ITALIA fino alle Alpi, mentre era già diffuso fino alle porte delle attuali Liguria ed Emilia- Romagna e nel 91 avanti Cristo a Corfinio vicino Sulmona (nell’attuale provincia de L’Aquila, in Abruzzo) si coniavano monete con la inequivocabile parola ITALIA. E durante i secoli seguenti tale nome sgusciava sempre a significare ciò che continua a significare ancora adesso. Da Dante Alighieri (1265-1321) al repubblicano Giuseppe Mazzini (1805-1872) il nome ITALIA ha sempre rappresentato la tanto sospirata unità nazionale. Basterebbe ciò a rendere onore a tale nome (che ha attraversato indenne tre millenni e più) in modo adeguato al suo significato e a tutti i simboli e la storia che rappresenta. Eppure, tale nome non ha un giorno in cui possa essere ricordato e festeggiato, nemmeno nelle Scuole. La Bandiera italiana (il cosiddetto Tricolore) ha una propria festa ogni 7 gennaio a Reggio Emilia (dove è nata il 7 gennaio 1797); la Repubblica ha la sua giornata celebrativa ogni 2 giugno, festa nazionale così come la Liberazione il 25 aprile; le Forze Armate e l’Unità nazionale ben due distinte giornate solenni (il 4 novembre e il 17 marzo). Senza onori ufficiali restano ancora il Nome e l’Inno.  L’uno nato in Calabria (3500 anni fa circa) e l’altro a Genova e Torino (sui versi scritti il 10 settembre 1847 da Goffredo Mameli e musicati da Michele Novaro nell’autunno dello stesso anno).

4 – COSA POTREBBE FARE L’ISTMO LAMEZIA-SQUILLACE-CATANZARO

Poiché sono gli estremi di un territorio dove (secondo gli storici antichi) è nato il nome ITALIA, Lamezia Terme e Squillace (con Catanzaro) dovrebbero allearsi per realizzare qualcosa di epico, come epico è tale nome. Ad esempio, si potrebbe denominare PRIMA ITALIA la conurbazione, ormai inevitabile, tra Catanzaro e Lamezia. Si potrebbe denominare ITALO l’aeroporto di Lamezia con una adeguata statua che saluti chi parte e dia il benvenuto a chi arriva. Essenziale sarebbe realizzare un apposito MUSEO DELLA PRIMA ITALIA o MUSEO DELL’ISTMO, magari inglobando i reperti del Museo Talone Azzariti e di altre realtà. Dal punto di vista sportivo, potrebbe diventare percorso di una internazionale MARATONA DELL’ISTMO O DELLA PRIMA ITALIA (Lamezia – Squillace e viceversa Jonio – Tirreno, anno dopo anno alternativamente). E sappiamo quale e quanto turismo possa attrarre una manifestazione del genere. Lo ribadisco da oltre 30 anni, proponendo a Istituzioni ed associazioni. Proponendo una marea di altre iniziative, adatte ad esaltare ciò. Un primato assoluto che abbiamo soltanto noi calabresi e che non sappiamo ancora valorizzare adeguatamente. Né sotto il profilo ideale né socio-economico-turistico!

Già, in piena pandemia Covid, si è realizzato con particolare successo simbolico e di partecipazione IL CAMMINO DELLA PRIMA ITALIA nelle giornate del 4-5-6 settembre 2000 dal mare Jonio di Squillace al mare Tirreno di Curinga nel Lametino. Opera, questa bella iniziativa, del filosofo di Soverato Salvatore Mongiardo, pure in qualità di Scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone, il quale si è avvalso della collaborazione di enti, associazioni e persone di tale territorio. Quando ancora Catanzaro era tradizionale Provincia, ho inviato a tale Istituzione una dettagliata documentazione con tutte le possibili ed immaginabili iniziative che si potevano prendere evidenziando il ruolo di tale nostro territorio come nascita della PRIMA ITALIA. Nonostante tante insistenze e sollecitazioni, tutto è rimasto inascoltato. E lo stesso Comune di Catanzaro (che vanta QUI E’ NATO IL NOME ITALIA) finora nulla ha fatto per meritare tale primogenitura, che viene insidiata persino e paradossalmente da Molise e Abruzzo!… E quando si è trattato di ritirare il PREMIO PRIMA ITALIA, mercoledì 21 giugno 2023 a Davoli Marina, l’allora Vice-Sindaca del Capoluogo regionale non è venuta (proprio all’ultimo momento) né ha mandato almeno un suo collaboratore a ritirare la pergamena e la bottiglia di vino RE ITALO, previste in quell’occasione della PRIMA FESTA DEL NOME ITALIA da me organizzata in collaborazione con il Comune e i Vincenziani di Davoli. Puoi seguire ancora i 56 minuti di Telemia << https://www.youtube.com/watch?v=9BjXnsWHqXA >> e le due ore e poco più di << https://www.facebook.com/Telemialatv/videos/266531419363794/ >> pure come << https://www.youtube.com/watch?v=ewcFGBQp52U >>.

5 – SALUTISSIMI

Caro Tito, potrei continuare chissà per quante altre argomentazioni, riempiendo pagine di cose che si possono fare e purtroppo non si fanno. La Calabria ha infinite risorse da utilizzare e valorizzare, eppure i Responsabili del Bene Comune non fanno quasi nulla di decisivo per sfruttare questi giacimenti, queste miniere di metalli preziosi storici ed etici che potrebbero farla rifiorire … E intanto, tale inerzia fa partire migliaia di giovani che quasi sicuramente non torneranno più nei loro paesi sempre più spopolati o addirittura morenti. E’ quel SUICIDIO DEL SUD che avevo già analizzato nella ormi lontana primavera del 1977 (ben 48 anni fa) nelle conclusioni della mia tesi di laurea sociologica. La mia amarezza di uomo e di calabrese si mescola ad un’infinità di sentimenti tristi. Speriamo che eventi come il “Premio Re Italo – Terre degli Enotri” ed altre iniziative possano togliere dal torpore istituzionale i responsabili dei destini della nostra Calabria, colpevolmente fanalino di coda in Europa!

E mi chiedo se è proprio il caso di continuare ad insistere a convincere chi dovrebbe agire per propria iniziativa, cultura e consapevolezza e non perché c’è qualcuno che, pur spinto da amore per questa sfortunata ma esaltante Terra, spende di suo (in tempo e denaro e da 43 anni) ciò che dovrebbero fare le Istituzioni. E con questa delusione, amarezza e tristezza storica passo ai saluti. E non so quanto sia utile rivolgermi alle nuove generazioni, del tutto distratte (quasi in massa) da esterofilie e vaneggiamenti, pur proiettate in un futuro promettente ma senza i patrimoni del passato più significativo, ricco e glorioso che un popolo abbia mai avuto dalla Storia universale (come attesta la stessa “americana” Gertrude Slaughter nel suo volume “Calabria la prima Italia” oggi acquistabile direttamente da Meligrana Editore o sulle piattaforme internet). Intanto, saluto e ringrazio te e i nostri lettori per la diffusione di questa “Lettera n. 603” in attesa della “604” fra un po’ di tempo. Cordialità!…

6 – ULTIMO MINUTO – GIORNATA DELLA POESIA A BADOLATO

Caro Tito, proprio mentre sto per inviarti questa “Lettera 603” mi accorgo e vedo che stanotte (mentre dormivo) mi è stata inviata la locandina della seconda edizione della “Giornata Mondiale della Poesia” organizzata dall’Associazione Culturale “Circolo Letterario Nicola Caporale” di Badolato (CZ) di cui è presidente l’attivissima insegnante Myriam Rovito. Spostata per motivi organizzativi dal 21 marzo ad oggi 29 per le ore 17.45 nella Delegazione Municipale di Badolato Marina, tale manifestazione ha in programma i saluti della Presidente Rovito, le relazioni del prof. Gerardo Pagano e della ins. Maria Caterina Nesticò; mentre le declamazioni delle poesie pervenute all’Associazione (come da bando precedente) sono curate dalla signora Domenica Piperissa e dal dott. Isidoro Ermocida. Ospite d’onore il poeta Andrea Procopio. Per tutta la cerimonia, si avranno gli intermezzi musicali del trio Raffaele Battaglia, Natale Ferraiolo e Andrea Naimo. Sono assai lieto che nel mio paese natìo ci sia ancora chi crede nel valore sociale della Poesia.

Infine, ti informo che, rispetto al 21 marzo 2024, abbiamo fatto qualche piccolo passo avanti nel convincere almeno qualche giornale web di evidenziare una POESIA IN PRIMA PAGINA almeno nella GIORNATA INTERNAZIONALE che si celebra, appunto, ogni 21 marzo. Santo Strati (direttore del quotidiano web CALABRIA.LIVE, a larga diffusione anche internazionale) non ha evidenziato la poesia I TIRRENI di Vito Maida da me proposta, ma ha preferito – in modo pertinente – dare spazio IN PRIMA PAGINA al poeta reggino Corrado Calabrò, sicuramente suo amico personale oltre che “compaesano”. Ne sono veramente assai contento! E ringrazio il Direttore Strati per aver così aderito (finalmente) alla nostra esortazione di mettere IN PRIMA PAGINA una poesia. Cosa che, oltre noi, hanno fatto i seguenti giornali web i quali hanno evidenziato la poesia I TIRRENI del compianto nostro amico poeta Vito Maida di Soverato: www.preserreedintorni.it (direttore Franco Polito – Squillace), www.lanuovacalabria.it (segretaria di redazione Rita Barone – Catanzaro),  www.basilicatanotizie.it (direttore Claudio Sole –  Policoro MT); mentre Raffaele Cardamone (www.ilReventino.it) ha preferito giustamente evidenziare Stefano Rodofili, poeta di Soveria Mannelli (CZ). Grazie di vero cuore a tutti. Speriamo che il prossimo 21 marzo 2026 saremo più numerosi! … Intanto ci salutiamo qui. Alla prossima!…  BUONA VITA E BUONA POESIA A TUTTI.

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)