Caro Tito, lo scorso martedì 28 gennaio 2025 alle ore 15.39 ho inviato (via email) alle maggiori emittenti televisive calabresi e nazionali un INVITO a voler trattare, in vista dell’imminente 14 febbraio (celebrando la giornata dedicata alla Festa di San Valentino e degli innamorati), la grande e contrastata storia d’Amore dei miei bisnonni paterni Peppino Bressi e Margherita Parretta, che ha avuto luogo a Badolato nel 1878. L’evidente scopo era quello di celebrare l’Amore (anche coniugale) e, nel contempo, alimentare positivamente l’attenzione mediatica sul borgo di Badolato attraverso un fatto storico di particolare interesse generale. Avevo scelto di “lanciare” tale proposta proprio il giorno del 28 gennaio, poiché, giusto 120 anni fa nasceva mio padre. Era pure un modo di ricordare il nipote diretto di questa celebre coppia cui lo scultore Gianni Verdiglione ha dedicato, qualche anno fa, una visitatissima e molto fotografata “pietra parlante” posta all’inizio di quella Via Siena 1 – 7 (case delle tre eredi di Peppino e Margherita) nel popolare rione Jusuterra, in fondo alla quale c’è l’attinente “Pietra dell’innamorato”.

Alle ore 17.04 di quello stesso pomeriggio del 28 gennaio ho inviato via whatsapp, per conoscenza e per consueta correttezza, il testo di quell’invito al sindaco Giuseppe Nicola Parretta e al dottore Guerino Nisticò, uno dei principali animatori socio-culturali e turistici di Badolato e dintorni. Mentre Guerino mi ha dato immediata risposta, dal sindaco Parretta non ho avuto alcun cenno di avvenuto ricevimento; mentre generalmente, in altre occasioni, era sollecito a riscontrarmi. Alla lettera di invito inviata alle Emittenti TV avevo allegato il bel testo scritto da Asmara Bassetti << https://www.lacnews24.it/lacalabriavisione/storie/a-badolato-la-pietra-dellinnamorato-che-racconta-la-storia-damore-e-ribellione-di-margherita-e-peppino-lnkciwef >> pubblicato alle ore 18.28 di mercoledì 14 febbraio 2024. Il giorno dopo, 29 gennaio, è avvenuto l’imprevisto – imprevedibile.

1 – MERCOLEDì 29 GENNAIO 2025

Questo giorno passerà alla Storia di Badolato come uno dei suoi più tristi e memorabili. Infatti, tra le ore 3 e le 5 di mattina, è avvenuto il blitz delle Forze dell’Ordine che hanno arrestato ben 44 persone (15 in carcere e 29 agli arresti domiciliari) in un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.  La descrizione dettagliata di tale operazione “Ostro” può essere ancora letta digitando il seguente link << https://calabria.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/01/29/ndrangheta-in-calabria-la-costa-jonica-tra-droga-armi-e-scambi-politico-mafiosi-44-arresti-f0b2c919-4d55-408b-a0bc-ef739faac24e/ >>. Tale link ho ricevuto da un amico calabrese alle ore 09.45 di quella stessa mattina. Tuttavia ne ero già venuto sommariamente a conoscenza, leggendo la striscia (detta “sottopancia”) evidenziata dal canale televisivo “Rainews24” verso le ore 8: ‘NDRANGHETA – ARRESTATO SINDACO DI BADOLATO. Se non ricordo male, tale era il sintetico annuncio, il flash della notizia.

Puoi immaginare, caro Tito! … Per tutta la mattinata ho ricevuto una marea di link-stampa, i più svariati commenti (molti dei quali assai umorali e di sdegno). A tutti rispondevo con una semplice, breve frase: MI SPIACE SOPRATTUTTO PER IL BUON NOME DI BADOLATO E PER CHI DA UNA VITA CERCA DI TENERLO IL PIU ALTO POSSIBILE. In effetti, tali fatti di cronaca nera o giudiziaria sono assai negativi per la buona reputazione di un paese come Badolato che, negli ultimi decenni, ha lottato con tutte le sue forze per sopravvivere allo spopolamento, alle cattive politiche e a quanto altro lo poteva denigrare. Pensavo a me stesso che, fin dalle scuole medie, ho sempre cercato e cerco ancora (nonostante il mio doloso e doloroso esilio) di produrre idee ed iniziative per rianimare e far significare borgo e marina nel contesto dei dintorni (più o meno immediati) ma persino a livello internazionale. L’invito alle Emittenti TV del 28 gennaio ne è ampia prova. Pensavo alla gente che suda la propria quotidianità. Pensavo alle tante Associazioni culturali (prima tra tutte LA RADICE) che si stanno adoperando per la migliore vivibilità e visibilità della nostra Comunità. Pensavo agli operatori socio-economici. Pensavo alle singole persone, come al compianto intellettuale Antonio Gesualdo, il quale si è speso alacremente pure per dare un’alta dignità storiografica al nostro paese natìo. Pensavo a tutti gli onesti del mio paese e del mondo.

Intanto, il Web vomitava a getto continuo la notizia degli arresti.

Ne hanno scritto persino giornali cartacei e siti internet provinciali e zonali di ogni parte d’Italia … segno che Badolato è ben noto pure per la popolarità acquisita nel corso degli anni (prima con la vicenda del “paese in vendita” dal 1986 al 1988, quindi con il “paese solidale” dal 27 dicembre 1997 in poi e così via).

In particolare con la recente proclamazione (quasi in “ex aequo” con la pisana comunità di Peccioli) di “Borgo più bello d’Italia 2024” nella seguitissima trasmissione televisiva nazionale di Rai 3. Purtroppo, Badolato è assurto alla cronaca nazionale pure per precedenti azioni giudiziarie che hanno coinvolto sia Amministratori comunali che malavitosi locali legati alla mafia.

Ho pensato pure che, probabilmente, taluni giornali davano più enfasi alla notizia degli arresti di questo triste mercoledì 28 gennaio per un inveterato e viscerale “antimeridionalismo”.

Infatti conviene sempre a taluni ambienti gioire per la cronaca nera proveniente dal Sud Italia (e dalla Calabria in particolare) per evidenziare come e quanto siamo indegni e detestabili noi meridionali.

E’ uno strascico antico di situazioni e mentalità che stanno alla base delle principali motivazioni della proditoria “conquista del Sud” da parte di Casa Savoia che ha invaso uno Stato sovrano e pacifico, provocando quel disastro totale che ancora continua. Mentre spesso sono solito usare l’espressione di “Sud Palestina d’Italia” specialmente  “Calabria Palestina d’Italia”. Calabria lasciata apposta fanalino di coda non soltanto nazionale ma di tutta l’Europa. Immeritatamente ed ingiustamente, visto e considerato che (come attesta la Storia) proprio la Calabria ha dato davvero tanto non soltanto all’Italia (nome e civiltà) ma anche al mondo intero, in particolare al cosiddetto Occidente.

2 – LA SOFFERENZA NON SOLTANTO DEI BADOLATESI

Caro Tito, la sofferenza è tanta e non soltanto per i badolatesi … quando accadono cose simili a quelle degli arresti (“eccellenti”?) che, in pratica, pongono fine ad un’Amministrazione comunale con l’insediamento di un Commissario prefettizio. E pare proprio che non sia la prima volta negli ultimi decenni. Nei messaggi ricevuti (via whatsapp e internet) così come nelle telefonate, ho ascoltato i pareri più diversi ed anche più contrastanti su tale blitz antimafia a Badolato e in altre località italiane, evidentemente collegate ai misfatti contestati. Noi, intanto, speriamo che le persone arrestate (almeno gli amministratori comunali di Badolato) risultino estranee ai reati loro ascritti. Se lo augurano in tanti; così come in tanti non ci sperano.

La realtà è che Badolato è un paese regredito di molto (in generale) da quella “Roccaforte rossa della Calabria” quale è stata nei primi decenni del dopoguerra e punto di riferimento di epiche lotte per la dignità sociale e del lavoro. Taluni badolatesi (in particolare tra quelli emigrati) vivono ancora di quel mito e non sanno, ad esempio, che non esistono più gli eredi di quella generazione progressista che ha significato tanto pure a livello regionale. Badolato è irriconoscibile per chi l’ha conosciuta assai impegnata in politica e nel sociale. Da paese-guida quale era, purtroppo adesso è in un declino che sembra costante ed irreversibile; e questo nonostante gli enormi sforzi della società civile di risalire la china dalla quale è precipitata. Fatiche di Sisifo, a quanto pare. Ne sono testimonianza gli attuali “social media” dove davvero si trova di tutto e di più. Tuttavia, nel seguente paragrafo 3 riporto per intero il documento emesso ieri pomeriggio, lunedì 03 febbraio, e immediatamente pubblicato da vari giornali web regionali calabresi. Il titolo è LETTERA APERTA PUBBLICA DI ALCUNE ASSOCIAZIONI DI BADOLATO … in merito ai tristi avvenimenti del 29 gennaio 2025. Ecco il testo, inviatomi da alcuni amici e letto pure in << https://www.costajonicaweb.it/227662-2/ >>. E come tale diffuso a quasi tutti i miei contatti badolatesi e non (sia whatsapp che email). Come hai potuto notare, sono soltanto quattro le Associazioni firmatarie del prezioso documento. E, come si può immaginare, in Badolato le Associazioni sono ben più di quattro.

3 – LETTERA APERTA DI  4 ASSOCIAZIONI DI BADOLATO

Abbiamo atteso un po’ prima di scrivere queste righe, per diversi motivi. In primis, metabolizzare quanto accaduto: la società civile badolatese è sconvolta e sconfortata in merito ai fatti dei giorni scorsi consequenziali all’operazione “Ostro” della DDA di Catanzaro, con le tante notizie giornalistiche rimbalzate dalla stampa regionale a quella nazionale. Vogliamo partire da un assunto imprescindibile: non è compito nostro entrare nel merito della questione giudiziaria. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura, che ancora esiste in Italia, e sappiamo svolgerà il suo lavoro, fino all’ultimo grado di giudizio, facendo luce su una questione, sicuramente, non bella e molto triste per tutta la comunità. E anche un’altra cosa vogliamo dire, per onestà di pensiero: nel nostro meridione, come altrove, la ‘ndrangheta c’era e c’è, inutile nasconderlo. E con questo non vogliamo nasconderci dietro una rassegnazione ancestrale, anzi. È proprio partendo da questo presupposto che ne abbiamo preso e ne prendiamo convintamente e quotidianamente le distanze. Perché nel nostro meraviglioso paese, e questo lo vogliamo gridare con tutta la nostra forza, non tutto è ‘ndrangheta!

Badolato era e resta un piccolo paese con una grande storia popolare e di comunità, di lotte e di solidarietà che da anni porta avanti progetti di ampio respiro internazionale, di carattere sociale e turistico-culturale, totalmente estranei a dinamiche ‘ndranghetistiche, sempre pensate e messe in campo, nella maniera più libera possibile da gente libera, con il solo obiettivo di perseguire il bene comune. Badolato è il paese che ha inventato un nuovo modo di fare accoglienza, il paese dove il profumo del mare si fonde con quello degli ulivi; è il paese dove le lotte popolari hanno portato ad avere scuole, presidi sanitari e strade. È il paese delle donne che hanno combattuto con, e forse più, degli uomini per affermare i diritti fondamentali. È il paese dello “sciopero a rovescio”, dei contadini e dei pastori. È il paese delle “rughe” dove la vita di comunità si esprime con tutta la sua forza grazie ad un’autentica solidarietà sociale. È il paese dove molti non badolatesi hanno deciso di venire a vivere per ritrovare una dimensione più umana, accogliente e solidale. Un lavoro svolto pazientemente nel corso degli anni da tante persone che si sono messe in gioco con una visione ben precisa di Badolato e senza chiedere nulla in cambio, spesso rimettendoci di tasca propria, e del quale ora si stavano raccogliendo i frutti.

Ecco quello che vogliamo dire con forza. Badolato, nel corso della sua nobile storia, è stato più volte piegato, ma ha sempre saputo rialzarsi grazie all’operosità di chi ci crede ancora e nonostante tutto. Siamo pronti a relazionarci con la Commissaria Prefettizia, se lo riterrà opportuno, per parlarle dei progetti che avevamo ed abbiamo per il nostro paese e per augurarle buon lavoro. Perché questo è il nostro paese, noi siamo il nostro paese, ognuno è responsabile delle proprie azioni e noi non ci stancheremo mai di lavorare sempre e solo per il bene comune. “Se tutto è mafia, niente è mafia. È evidente. Il limite della generalizzazione è nella banalizzazione che elimina le differenze, appiattisce il panorama e rende impossibili le distinzioni”. Lo ribadisce in un suo articolo Rosario Tornesello, giornalista e collaboratore accademico con la cattedra di Comunicazione, crimine e devianza dell’Università del Salento. Firmato da: Associazione Culturale “La Radice” APS; Associazione Culturale Circolo Letterario “Nicola Caporale”; Pro Loco Badolato APS; A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”.

4 – UNA MIA PICCOLA ANNOTAZIONE

Caro Tito, come ben ricordi, più volte ho lamentato il fatto che la vicenda di “Badolato paese in vendita” (iniziata il 07 ottobre 1986) non è considerata o tenuta presente nemmeno dai badolatesi colti, quasi se ne vergognassero (come dimostra il documento del precedente paragrafo 3) … mentre invece non mi stanco mai (ed ormai inutilmente, purtroppo) di ribadire loro (per iscritto e a voce) che tale iniziativa/grido/allarme del “paese in vendita” è un “primato” di cui vantarsi poiché è stato proprio Badolato il primo paese in assoluto sicuramente in Italia (forse anche in area euro-mediterranea) a prendere solenne e pubblica posizione contro lo spopolamento dei borghi e delle ruralità. Non mi importa affatto (lo ribadisco ancora adesso come ho fatto tante altre volte) che si dica che sia stato io a prendere quella clamorosa iniziativa; importante è dire che Badolato ha lottato per primo contro lo spopolamento con quella vicenda del “paese in vendita”.

Voglio ricordare agli amici i quali hanno stilato il documento presente sopra, al paragrafo 3, che è vero, verissimo, sacrosanto che  << Badolato è il paese che ha inventato un nuovo modo di fare accoglienza >> (come hanno scritto ed evidenziato e come io stesso non mi stanco di ricordare ed evidenziare) … ma che è pur vero che è stato BADOLATO IL PAESE CHE HA INVENTATO LA LOTTA PIU’ ECLATANTE CONTRO LO SPOPOLAMENTO … proprio con la clamorosa vicenda internazionale del “paese in vendita” lanciata ufficialmente il 07 ottobre 1986 ma sommessamente iniziata nel luglio 1974 quando, dati anagrafici alla mano, ho comunicato all’allora sindaco Antonio Larocca che Badolato borgo sarebbe rimasto senza abitanti nel 2010-1014 (come è poi effettivamente avvenuto, nonostante le iniziative fatte per scongiurare ciò). Morale della favola: mi pare questa una delle tante espressione di condanna d’esilio che mi ha riservato non soltanto l’Amministrazione comunista nel maggio 1987 ma, come appare evidente, pure l’intera Comunità nel suo senso più diffuso e consolidato, persino a distanza di 38 anni da allora, persino da parte delle Associazioni. Amen e pace a tutti!

5 – SALUTISSIMI

Caro Tito, ritengo che non mi sia rimasto null’altro da aggiungere. Se non augurare a Badolato di tornare a significare alla grande, come in altre epoche ed epiche.

Non mancherà il mio tifo ed il fattivo sostegno, come ho sempre dimostrato (nonostante tutte le perduranti e abbondanti amarezze).

L’Amore vero è più tenace. E persino dopo la mia morte parleranno le sudate carte (se non verranno disperse o distrutte), tenace lavoro di un’intera, appassionata ed appassionante Wita.

Noi ci diamo appuntamento alla prossima “Lettera 591” (sempre accorata come tutte le altre). Intanto saluto e ringrazio coloro i quali mi sono stati fedeli nell’affetto e nella stima.

Così come ringrazio i nostri lettori, specialmente coloro i quali ci seguono da più tempo e ci riscontrano così tanto gentilmente. Alla prossima e tanta cordialità a tutti!

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)