Di Domenico Lanciano

Caro Tito, lo spopolamento dei nostri borghi calabresi e del sud Italia, ma anche del resto della dorsale appenninica e persino alpina, pare sia giunto ad un punto di non ritorno. Ormai si sta parlando apertamente di “archeologia” nonostante le comunità locali cerchino in tanti modi di reagire a tale imposta inevitabilità. Così è (avevamo già accertato nell’autunno 1986) per altre regioni dell’Europa e del Mediterraneo, ma anche per tutto il resto del mondo stravolto dalla cattiva globalizzazione. Come sai, dopo studi fatti nel 1974 sulla demografia di Badolato (mio paese natìo sullo Jonio catanzarese), ho cercato di lanciare l’allarme con la vicenda del “paese in vendita” che aveva dato risultati incoraggianti, nonostante le contrarietà istituzionali (la sera del 05 gennaio 1987 per bocca di Ubaldo Schifino, allora assessore al turismo della Regione Calabria nella sala consiliare del Comune di Badolato, e poi la mattina di mercoledì 07 gennaio 1987 per l’atteggiamento repressivo dell’allora sottosegretario di Stato alla Cultura Giuseppe Galasso, addirittura noto storico napoletano e stimato meridionalista, durante la trasmissione televisiva da Rai Due “Cordialmente” condotta malamente e insidiosamente da Enza Sampò).

Per due intensi anni (dall’ottobre 1986 all’ottobre 1988) ho cercato di lottare il più possibile (con i miei pur risibili mezzi personali) affinché l’allarme fosse diffuso e possibilmente recepito a più estesi livelli istituzionali e internazionali, attraverso il clamore suscitato da stampa-radio-tv, pure perché era la prima volta che un simile drammatico tema veniva trattato così ampiamente e così convintamente. Poi sono stato mandato in esilio. Ma anche da tale condizione di marginalità ho cercato sempre e in tutti i modi possibili di tenere vivo l’allarme, nonostante troppi ostacoli ed avversità (prevalentemente istituzionali) a tal punto che mi sono convinto che non c’è assolutamente la volontà di fare veramente qualcosa di efficace per risolvere o almeno arginare la tragedia di emigrazione e conseguente spopolamento di borghi e ruralità, condannando a morte una civiltà ultra-millenaria d indispensabile per il nutrimento dei popoli. E questa rubrica delle “Lettere a Tito” ne è una delle più eloquenti testimonianze. Mi sono altresì convinto che dentro le istituzioni ci sono persone che sembra vengano pagate non soltanto per non fare niente e per addirittura per inibire. Dal 1986 tante altre Comunità (emule di quanto fatto da me a Badolato) hanno cercato di reagire a questo imposto destino di disgregazione. Purtroppo con pochi risultati concreti o comunque insufficienti. E le istituzioni per far vedere che fanno qualcosa distribuiscono quelle che io ho definito “noccioline” (ovvero contentini e visibilità da circo e da zoo). Niente di veramente concreto o risolutivo (almeno parzialmente). I borghi e le ruralità sono in agonia.

1 – UN MOVIMENTO POLITICO CONTRO LO SPOPOLAMENTO

Tanto è che, intuendo ciò, già giovedì 08 gennaio 1987 (di ritorno dalla RAI-TV di Roma dove io, il sindaco Ernesto Mennìti e l’assessore ai lavori pubblici ing. Antonio Cùnsolo avevamo partecipato alla trasmissione nazionale “Cordialmente”) ho detto chiaramente agli Amministratori e alla Comunità di Badolato che è necessario dare vita ad un movimento politico (o partito) contro lo spopolamento in grado di presentarsi a tutti i livelli di rappresentanza istituzionale (dai Comuni al Parlamento europeo). E con tale scopo ho cercato (invano finora) persone e personalità disposte a realizzare e portare avanti un Movimento per la salvezza dei borghi e delle ruralità. Non ti sembra indicativo, caro Tito, che dal 1987 ad oggi (cioè in 38 anni di ricerca ed insistenze) non sia riuscito a trovare alcuno per portare avanti una simile lotta contro lo spopolamento?…

La più recente esortazione in tale senso (creare un Movimento o partito politico contro lo spopolamento) ho fatto ai Sindaci presenti all’incontro realizzato dalla << Rete per i censimenti ed i recuperi delle risorse nei comuni che si spopolano >> (coordinato dal sociologo abruzzese Orazio Di Stefano) nella Sala consiliare del Comune di San Giovanni in Galdo (a pochi chilometri da Campobasso, capoluogo del Molise) alle ore 18 di venerdì 20 settembre 2024. In tale constesto ho distribuito le prime bozze cartacee dell’opuscolo “SPOP-ART” che adesso dono a tutti in formato web.

Nella foto di questo paragrafo il momento in cui ho dato una copia al sindaco ospitante, architetto Domenico Credico. Assai interessante è stato apprendere i particolari di una bella iniziativa (che comunque già conoscevo) realizzata da << https://www.facebook.com/morrutto/ >> con lo slogan << https://www.seitorri.it/regalati-il-molise-progetto-vacanze-a-costo-zero-nel-borgo-di-san-giovanni-in-galdo-centinaia-di-richieste-di-adesione/ >> ed illustrata dal dott. Stefano Trotta, presidente dell’Associazione AMICI DEL MORRUTO protagonisti di tale utile iniziativa. Una iniziativa che potrebbe essere replicata in ogni regione non soltanto italiana.

Altra copia dell’opuscolo “SPOP-ART” ho donato al dott. Orazio Di Stefano e a Marianna Mastronardi (nella foto qui a fianco), l’architetto di Mafalda che mi aveva contattato nello scorso mese di marzo 2024 per sapere della vicenda di “Badolato paese in vendita” dal momento che vorrebbe realizzare un’utile iniziativa per la salvezza del borgo dove abita e di quelli dei dintorni molisani e abruzzesi. Per saperne di più, è molto probabile che l’arch. Mastronardi scenda a Badolato per vedere di persona. A tale scopo l’ho messa in contatto con il sindaco Parretta e con Guerino Nisticò (al quale ho donato i diritti d’autore dell’opuscolo SPOP-ART per meriti guadagnati sul campo della valorizzazione di Badolato borgo). Dell’arch. Marianna Mastronardi ti ho riferito in due distinte lettere: al paragrafo 5 di << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-523-aumenta-il-successo-del-premio-re-italo-terre-degli-enotri-di-pino-campisi-a-lamezia-terme-cz/ >> del 18 marzo 2024 e in << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-541-incipit-di-via-dei-colli-48-il-primo-romanzo-di-marianna-mastronardi-di-mafalda-del-molise-come-memoria-familiare/ >> del 30 maggio 2024. Alla pagina dell’opuscolo SPOP-ART la puoi trovare citata alla pagina 12 in basso.

2 – L’OMAGGIO DELL’OPUSCOLO SPOP-ART

Grazie alla pazienza dei coniugi Antonio e Anna Litterio, tipografi in Agnone del Molise (amici fin dal 1984), sono riuscito a completare proprio in questi ultimi giorni l’opuscolo SPOP-ART che era quasi pronto già da qualche mese. Sperando che possa generare efficace ARTE CONTRO LO SPOPOLAMENTO, sabato scorso 21 settembre ho inviato via email tale opuscolo ad alcune redazioni giornalistiche. Ha risposto per prima la redazione RAI del TGR Molise di Campobasso, nella persona del collega Celeste Barbato, il quale mi ha dato appuntamento per la mattina di lunedì 11 ottobre 2024 in Agnone per un’intervista su questa ARTE CONTRO LO SPOPOLAMENTO. Te ne riferirò a momento opportuno.

Appena avrai pubblicato questa lettera 564 con i due allegati dell’opuscolo SPOP-ART, invierò il link a tutti i miei contatti, sperando che possa interessare qualcuno. E mi auguro che Badolato possa diventare prima “Capitale della Spop-Art” pure con un apposito primo Museo da collocare nel Palazzo Menniti in una parte del borgo facilmente accessibile ai visitatori. Mi auguro, altresì, che il pittore Roberto Giglio (di cui riporto la foto di una tela che rappresenta l’evanescenza del borgo di Badolato) possa prenderne la Direzione artistica. Favorevole a tale Museo della Spop-Art si era dimostrato tempo fa il sindaco Giuseppe Nicola Parretta, oltre a Guerino Nisticò che ha dimosrato di crederci fin da sùbito. Speriamo bene. Vedremo.

3 – SALUTISSIMI

Caro Tito, nell’incontro dei Sindaci contro lo spopolamento, che ha avuto luogo nella Sala consiliare del Municipio di San Giovanni in Galdo (CB) venerdì scorso 20 settembre 2024 (data che ricorda i 144 anni dalla conquista di Roma da parte dell’esercito italiano dei Savoia) ho detto e ripetuto che sono “pannicelli caldi” – cioè palliativi – tutte le pur belle ed utili iniziative contro lo spopolamento prese isolatamente dai vari Comuni. Ho detto e ripetuto (come faccio da 38 anni a questa parte) che lo spopolamento è equiparabile ad un tumore aggressivo e mortale che non si può combattere isolatamente, con improvvisazione e spontaneismo (che vale solo come testimonianza). Sono chiacchiere inutili alla causa se non si entra (in modo unito, numeroso e decisivo) nei Palazzi del potere locale, provinciale, regionale, nazionale ed europeo. E’ in questi palazzi che si gioca e si decide il destino dei borghi e delle ruralità. Da ciò la necessità e l’urgenza di realizzare un Movimento politico anti-spopolamento, assieme ad una mobilitazione sociale e culturale, che si presenti alle prossime Elezioni a tutti i livelli di rappresentanza istituzionale. Altrimenti non ci resta che piangere l’insignificanza e la morte dei borghi e dei territori circostanti. Un tumore come lo spopolamento e la desertificazione delle ruralità si combatte come si combattono i tumori più aggressivi e letali… scientificamente e politicamente!

Da parte mia farò ancora e sempre il mio massimo possibile, fino all’ultimo respiro. Donando una copia cartacea dell’opuscolo, chiederò formalmente all’Amministrazione Comunale di Agnone del Molise la realizzazione di un Museo della Spop-Art, dopo aver chiesto pubblicamente e invano (la primavera scorsa) al Sindaco Daniele Saia (che è anche presidente della Provincia di Isernia) di candidarsi alle Europee (svoltesi lo scorso 8 e 9 giugno) proprio a favore dei borghi spopolati (Agnone è tra questi, nonostante sia capoluogo di un comprensorio). Contatterò a riguardo pure Antonio Massanisso, presidente dell’Associazione Culturale Nuova Villacanale, una frazione di Agnone che dagli oltre mille abitanti del dopoguerra adesso conta appena appena 40 abitanti effettivi. Ricordo che Agnone è risultata finalista nel concorso nazionale a Capitale della Cultura 2026, poi vinto per pochissimo dalla città de L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo. Quindi Agnone avrebbe un motivo in più per realizzare un Museo della Spop-Art, dove un posto di primo piano meriterebbe il pittore agnonese Pasquale Verdone, il quale negli anni Novanta ha realizzato una mostra presentando numerosi quadri con un’Agnone spopolata e persino vuota di abitanti … destinata allo sgretolamento pure fisico. Un ammonimento che è stato eluso e che rimane sempre attuale. Ci vuole molta lungimiranza e decisionismo!

Nell’allegare a questa “Lettera n. 564” i due files delle Copertine e delle 64 pagine interne dell’opuscolo sulla SPOP-ART (sperando che sia gradito ai nostri lettori), ti ringrazio ancora e sempre e ti saluto, sperando che la generazione di tuo nipote Leonardo sia più decisiva nella salvezza del Sud, in particolare dei borghi spopolati e delle ruralità abbandonate e desertificate. Invierò presto copie cartacee dell’opuscolo sulla SPOP-ART alle principali biblioteche nazionali e a quelle regionali (come la Biblioteca Calabrese di Soriano VV). Volendo, lo si potrà avere in poco tempo con il prestito inter-bibliotecario. Alla prossima! Cordialità,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, lunedì 23 settembre 2024 ore 06.52 (alba adriatica sull’orizzonte di Vasto Paradiso) – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti appartengono ai legittimi proprietari, sono state prese dal web oppure mi sono state fornite dagli interessati.

 

ALLEGATI A QUESTA LETTERA N. 564