Pre.mo Sig. Presidente,
proprio oggi, nel giorno in cui siamo chiamato a celebrare l’ideale compiuto dell’Unità Nazionale e, soprattutto, a rendere onore alla memoria dei nostri connazionali caduti per la Patria e per la Bandiera d’Italia; mi rivolgo a Ella per porre alla sua cortese attenzione una grave ingiustizia perpetrata ai danni del territorio della Locride.
Le rappresento, con dolore estermo, che il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, viene tragicamente negato ai nostri cittadini.
La sitazione in cui versa, infatti, l’unico presidio ospedaliero del nostro territorio, l’Ospedale Spoke di Locri, ha raggiunto un livello inaccettabile di inefficenza. Dagli ultimi rapporti forniti ai Sindaci della Locride da parte dei vertici dell’ A.S.P. di Reggio Calabria, si deduce un quadro drammatico, soprattutto in relazione alle gravi carenze nella dotazione organica. Nella gran parte dei reparti la figura del primario risulta mancante, mentre il personale medico e paramedico a dispodizione, ampiamente sottodimensionato rispetto agli standard dettati dalla legge, è costretto a turnazioni disumane, con la conseguente e inevitabile dequalificazione della prestazioni sanitarie erogate. Le scene a cui si assiste quotidianamente assumono un carattere surreale: si registrano casi malasanità sempre più frequenti, episodi di pazienti costretti a stazionare nel Pronto Soccorso giornate intere senza poter ricevere assistenza medica e, addirittura, di reparti che, a fasi alterne, vengono chiusi e riaperti per l’impossibilità da dare copertura ad ogni turnazione di lavoro.
Noi Sindaci, primo avamposto dello Stato sul territorio, non possiamo e non siamo più disposto ad assistere da spettatori passivi a questa condizione di sofferenza a cui è stata ridotta la nostra gente.
L’ Assemblea dei Sindaci della Locride si è pertanto determinata a portare questo grifo di dolore a Roma, dinnanzi a Palazzo Chigi, dove tutti i Sindaci di questo territorio si recheranno il prossimo 14 novembre. La prego di intendere la nostra come una forma di denuncia, composta ma al tempo stesso estrema, finalizzata non altro che alla rivendicazione di un diritto fondamentale qualificato come inviolabile dalla Costituzione.
Confidando nel Suo alto senso di responsabilità istituzionale. Le chiedo di volere accogliere l’accorato appello che, a nome di tutti i Sindaci della Locride, Le ho voluto porgere e di concede, agli stessi Sindaci, cortese udienza per cercare, sinergicamente, di porre in essere una risoluzione tempestiva alla problematica sopra esposta.
Ringrandola per la cortese attenzione che vorrà accordarci, La prego di volere gradire i mieri più cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Rosario Rocca