Riceviamo e pubbichiamo:
Ancora irrisolta la vertenza dei sessantaquattro (ex 66) dipendenti a tempo determinato dei Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria. A denunciarlo sono le segreterie territoriali della FP CGIL e della CISL FP di Reggio Calabria. E’ vergognoso che chi è impegnato in prima persona nell’erogazione di politiche attive e offre, quindi, un servizio di fondamentale importanza per il futuro di molti giovani, sia costretto a lavorare in continuo stato di precarietà e senza retribuzione da otto mesi.
E’ inaccettabile che a tutti livelli, dal locale al nazionale passando per le realtà regionali, si stia assistendo ad una volontà ben precisa di mettere in ginocchio un sistema pubblico, così delicato qual è quello che si occupa del mercato del lavoro.
Nessuna certezza viene data sul futuro lavorativo dei precari dei Centri per l’Impiego, ormai, in scadenza contrattuale il prossimo 31 dicembre.
Le scriventi OO.SS sono a dir poco amareggiate per l’esito totalmente insoddisfacente dell’incontro, tenutosi a Roma lo scorso 7 novembre, tra le sigle sindacali e il capo gabinetto del ministro del Lavoro Poletti, conclusosi con nessuna garanzia né sui servizi né sui precari, ma solo con un vergognoso rinvio della discussione a dopo della consultazione referendaria.
Altrettanto scandalosa è la situazione che emerge in Calabria. Nessuna risposta e nessuna prospettiva è stata data dagli Enti locali preposti, soltanto rinvii su rinvii. Infatti, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione indetto da CGIL e CISL, Regione e Province sono state convocate, lo scorso 10 ottobre, presso la Prefettura di Catanzaro per esperire la procedura di raffreddamento. Ma gli impegni assunti in quell’occasione relativi sia all’inoltro dell’impegno di spesa per l’annualità 2016 alla Provincia di Reggio Calabria che alla convocazione di un tavolo (al quale dovrebbe prendere parte anche il vicepresidente della Giunta regionale Prof. Viscomi) per affrontare la tematica dell’aumento dell’orario di lavoro dei dipendenti part-time e la proroga dei dipendenti precari di Reggio Calabria e Crotone, sono tutt’oggi disattesi.
Per questa ragione, quest’anno, per la prima volta, i dipendenti a tempo determinato, se pur con dispiacere, hanno deciso di non aderire al Salone dell’Orientamento, presso il Consiglio Regionale, in segno di protesta. Ma hanno scelto la stessa sede, in accordo con le sigle sindacali, come scenario per un gesto simbolico. Intrappolati in una realtà paradossale durante il convegno “Nuove politiche attive del lavoro: opportunità e prospettive”, alla presenza, fra gli altri, di Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, di Federica Roccisano, assessore regionale al Lavoro e di Fortunato Varone, direttore generale del dipartimento regionale Sviluppo Economico-Lavoro e Formazione, oggi 11 novembre, indossando una maglietta con su scritto: “CPI Centro Precari Indignati” alzano la voce e sostengono che non ci possono essere politiche attive senza coloro i quali hanno speso gli ultimi 10 anni della propria vita a servizio dell’utenza pur tra mille difficoltà.
I lavoratori hanno chiesto che la prossima legge di stabilità preveda una procedura di stabilizzazione e che, al più presto, si dia il via libera all’immediata proroga dei loro contratti attraverso l’approvazione di strumento normativo ad hoc, indispensabile affinché le Regioni possano agire in tal senso. Inoltre, i precari reggini, avviliti dai mancati pagamenti in ritardo di ben otto mensilità, hanno chiesto alla Regione Calabria l’immediato trasferimento delle risorse alla Provincia, e non la pubblicazione di un mero decreto di impegno di spesa che tecnicamente potrebbe non essere sufficiente per vedere realizzata la loro legittima aspettativa alla retribuzione.
L’assessore Roccisano ha riconosciuto che la presenza in servizio dei 64 dipendenti precari nei CPI della Provincia di Reggio è determinante per l’erogazione dei servizi ed ha affermato che, qualunque sia l’esito della consultazione referendaria del 4 dicembre, Governo e Regione Calabria dovranno trovare una soluzione per garantire la continuità lavorativa dei precari e adoperarsi per la loro stabilizzazione, disegnando due diverse strategie a seconda che la competenza sulle politiche attive o passive del lavoro transiti o meno fra quelle statali. Dello stesso avviso è Del Conte che ha annunciato che presserà affinché il Parlamento voti al più presto un emendamento, sostenuto dal Governo, alla Legge di Stabilità che dia garanzie ai lavoratori precari dei servizi per l’impiego di tutta Italia-
In merito alla questione dei mancati pagamenti è intervenuto Varone, il quale ha spiegato che la Regione ha avviato l’iter che consentirà il trasferimento delle risorse alla Provincia di Reggio nell’arco di una settimana, giusto il tempo che la competente autorità di gestione formuli il necessario parere sul relativo Piano.
La funzione pubblica CGIL e CISL non può che condividere e combattere questa battaglia con i lavoratori. Molte saranno da ora in avanti le iniziative di protesta che ci vedranno impegnate accanto a loro.
Chiediamo, ancora una volta, un impegno e un gesto di responsabilità alla Regione, affinché non abbandoni questi 64 lavoratori, affinché non si renda artefice del collasso dei Centri per l’Impiego e delle politiche attive offerte dal pubblico impiego, bensì di attivare e farsi promotrice al Governo di iniziative, anche normative, volte alla salvaguardia dei posti di lavoro, provvedendo per tempo alla proroga dei contratti in scadenza il prossimo, ormai imminente, 31 dicembre e all’avvio di un serio processo di stabilizzazione.
FP CGIL CISL FP
A.Baldari* L.Giordano*