“Quando ero alla Lazio mi hanno accusato di rubare lo stipendio ma in realtà era la società ad aver deciso di fare a meno di me e di puntare su altri giocatori”, spiega. “Dell’esperienza in biancoceleste ho bei ricordi, ma gli anni al Genoa sono stati i più importanti, sono legato ai colori rossoblu”.
“Carriera finita a 33? Ho sempre dato tutto non mi sono risparmiato, ma ero stanco di combattere contro malignità enormi. Mi ero rotto le palle e questo ha pesato molto sulla mia scelta”, ha spiegato e poi commenta il caso Corona. Il calciatore calabrese è stato accusato di aver avuto un ‘incontro ravvicinato’ con il fotografo per una questione di debiti. “Non c’è niente di vero, non è successo niente di quello che è stato detto. E’ il solito meccanismo. Tra un po’ mi accuseranno anche di aver preso parte all’omicidio di Aldo Moro”.
Consuelo Motta – calcioweb.eu