Il contrasto al cosiddetto lavoro sommerso ha portato i carabinieri di Gioia Tauro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria a stringere la morsa sulle attività economiche per verificare che tutto sia in regola.
Controlli che però, e come sospettato, hanno fatto luce diverse anomalie. Sono state infatti una ventina le attività commerciali e produttive di Taurianova e dei comuni limitrofi, sottoposte a verifica, riscontrando in sei di queste delle inottemperanze a quanto disposto dalla normativa in materia di lavoro.
Tra le varie inadempienze diversi lavoratori in nero, registrazioni irregolari sul libro unico del lavoro, inottemperanze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro come l’omessa formazione ed informazione sulla sicurezza dei lavoratori, la mancata valutazione dei rischi aziendali e della redazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione.
I titolari delle imprese, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, e sono state contestate sanzioni amministrative per circa 110 mila euro.
Inoltre, due dei lavoratori non regolari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi per truffa e violazioni inerenti l’obbligo di comunicare all’amministrazioni eventuali variazioni occupazionali nelle forme dell’avvio di un’attività di lavoro dipendente, in quanto percettori del reddito di cittadinanza.
I militari hanno denunciato anche il titolare di una autocarrozzeria di Taurianova per non aver rispettato la normativa ambientale: gli investigatori gli contestano lo stoccaggio, in misura non consentita, di rifiuti tra i quali vernici e solventi esausti e carcasse di autovetture non più funzionanti da svariati anni.
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